Nel periodo post Coronavirus nell’ambiente Calcio Dilettanti alcune delle domande più ricorrenti sono: chi ce la farà? Quali squadre si fonderanno? E poi… ma a Varese possibile che nessuno abbia voglia di fare calcio ad un certo livello? Con il massimo rispetto per quanto di ottimo è stato fatto nella scorsa stagione con il Città di Varese che proprio oggi dovrebbe festeggiare la promozione in Seconda categoria.

Fino a ieri tutto questo non era possibile per i biancorossi perchè la regola Federale recitava che una società doveva essere affiliata alla LND da almeno due stagioni per potersi fondere con un’altra. Tradotto in parole povere, se qualcuno aveva intenzione di prendere un titolo di una squadra di Eccellenza e portarlo a Varese unendosi al Città di Varese non avrebbe potuto. Poteva eventualmente scegliere di giocare allo stadio “Franco Ossola”, magari cambiare anche nome, ma di fatto rimaneva quella società con il dubbio che la tifoseria biancorossa non si identificasse in quel club, cosa che invece è successa nella scorsa stagione proprio con il gruppo messo in piedi da Amirante e Pertile.

Quindi, cosa è cambiato? Che proprio ieri la LND ha diffuso il Comunicato Ufficiale n. 213 che delibera una serie di deroghe alle disposizioni vigenti:

… ai fini del trasferimento di sede, di fusione, di scissione e di conferimento di azienda per società dilettantistiche e del settore giovanile e scolastico (di seguito società), si applicheranno le seguenti disposizioni in deroga agli artt. 18 e 20 delle N.O.I.F., per la stagione sportiva
2020/2021:
1) sarà consentito alle società presentare domanda di trasferimento di sede, di fusione, di scissione e di conferimento di azienda entro il 20 luglio 2020;
2) il trasferimento di sede sarà consentito alle seguenti condizioni: a) la società deve essere affiliata alla F.I.G.C. da almeno una stagione sportiva; b) la società deve trasferirsi in Comune confinante o, anche in Comune non confinante, purché situato entro un raggio di
20 chilometri, nella stessa provincia o in provincia confinante, all’interno della stessa Regione; c) non si applica il vincolo del mancato trasferimento di sede nelle due stagioni sportive precedenti;
3) le società oggetto di fusione, la società oggetto di scissione ovvero la società conferente devono essere affiliate alla F.I.G.C. da almeno una stagione sportiva e non si applica per tali operazioni il vincolo delle mancate effettuazioni di fusioni, di scissioni o di conferimenti di azienda. nelle due stagioni sportive precedenti. Restano salve tutte le altre disposizioni non derogate dalle presenti.

Questo significa che ora il Città di Varese ha la possibilità di fare una fusione con una società che abbia il diritto di partecipare ad un campionato superiore alla Seconda Categoria: Eccellenza o anche Serie D (per rimanere nell’ambito dei dilettanti).
La dirigenza biancorossa, che proprio nella scorsa stagione era partita anche con questo intento, sembra si sia messa già in movimento per poter far tornare nella Città giardino il calcio di un certo livello. I primi nomi iniziano a circolare.

Chiaro che, come era per il passato, prima di tutto serve qualcuno di solido che possa far decollare un progetto serio. Progetto che vede nel Busto 81 il titolo più appetibile. La società sembra non essere interessata alla Serie D (che proprio oggi dovrebbe conquistare) e proseguire in Eccellenza, rinunciando alla promozione, potrebbe non essere più appetibile per la dirigenza. Ecco che il progetto è pronto a decollare!

Ma chi? Potrebbe esserci addirittura un clamoroso ritorno di fiamma con Domenico Altomonte che sembra abbia già dato mandato di sondare il terreno. Circolano già anche altri nomi e altre figure, ma la strada che porta al Varese 2020/21 è lunga… lunga fino al 20 luglio. Una cosa è certa: ora si può fare!

Michele Marocco

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