Tutto lo sport “ammazzato” dal coronavirus. In una situazione che giorno dopo giorno si fa sempre più pesante passando rapidamente da epidemia a pandemia, le “piccole” vicende legate allo sport fanno quasi tenerezza. Tuttavia è pur vero che migliaia e migliaia di persone sono impegnate nello sport e, nello specifico, nella pallacanestro vivono, lavorano, mettono passione e amano.
A queste “millemila” anime l’emergenza coronavirus ha cambiato la vita e sconvolto, anzi, desertificato l’orizzonte. Ad alcune di loro, protagoniste nel basket, abbiamo girato tre domande. Il primo a rispondere è Gianni Nava, coach del Basket Busto di C Gold

Se la stagione si chiudesse adesso senza più scendere in campo, come reagiresti?
“In questo momento di gravissima emergenza per il nostro paese la priorità è il concetto di salute, da salvaguardare e proteggere in tutte le sue forme. Tanto più in un ambito come quello della pallacanestro delle minors che, per tutto, dovrebbe essere solo divertimento o poco di più. Però, la passione, l’amore per il gioco, l’impegno e la determinazione non riconoscono le “categorie” quindi, a puro titolo di speranza, confido che una volta terminata questa fase delicatissima si possa lavorare tutti insieme per salvare la stagione o quello che ne resterà”.

Secondo te ci sono i tempi per chiudere regolarmente il campionato?
“Molto dipenderà da quando di ricomincerà ad allenarsi e a giocare. In questo momento è difficile fare previsioni, ma dando per buona una data dopo Pasqua, potrebbero esserci ancora i margini per provare a chiudere la stagione in modo dignitoso e adeguato sotto il profilo competitivo”.

Cosa cambieresti nella formula?
“Questa considerazione si lega strettamente alla domanda precedente, quindi rispondere è davvero complicato. Tuttavia, ragionando per ipotesi, mi sembra che una proposta sensata sia quella di chiudere la stagione tenendo validi risultati e classifica raccolti alla fine del girone d’andata e sulla base di quelli dare vita ad una griglia playoff e playout”.

Poi, a margine, mio parere personalissimo, io ho scommesso con alcuni colleghi che prima del 5 maggio non si farà nulla e, a quel punto, seppur in maniera clamorosa non resterebbe che una soluzione: considerare nullo il campionato 2019-2020 e rimandare tutto al prossimo mese di settembre, alla stagione 2020-2021. Un’ipotesi eccezionale e dolorosissima che però, date e situazioni pratiche alla mano, potrebbe davvero prendere corpo.

 Massimo Turconi