Tutto lo sport “ammazzato” dal coronavirus. In una situazione che giorno dopo giorno si fa sempre più pesante passando rapidamente da epidemia a pandemia, le “piccole” vicende legate allo sport fanno quasi tenerezza. Tuttavia è pur vero che migliaia e migliaia di persone sono impegnate nello sport e, nello specifico, nella pallacanestro vivono, lavorano, mettono passione e amano.
A queste “millemila” anime l’emergenza coronavirus ha cambiato la vita e sconvolto, anzi, desertificato l’orizzonte. Ad alcune di loro, protagoniste nel basket, abbiamo girato tre domande. A rispondere è Stefano Viola, coach del Basket Marnate. 

Se la stagione si chiudesse adesso senza più scendere in campo, come reagiresti?
“E’ difficile spiegare a parole i sentimenti che si potrebbero provare se la stagione dovesse finire prima del tempo e, di fatto, senza un risultato certo fra le mani. Però, è sotto gli occhi di tutti, in questo momento, e per un bel po’ di tempo ancora, le priorità sono e saranno ben altre. Tutto lo sport a livello planetario si è già fermato o sarà costretto a farlo nei prossimi giorni. Quindi, ad di là delle reazioni o dello sgomento individuale, non resta che uniformarsi, e soprattutto osservare rigorosamente, le indicazioni che arrivano dagli esperti. Certo, il dispiacere causato dal non poter fare sport, andare in palestra e dedicarsi ad un’attività così importante è davvero presente, ma questa sensazione certamente rappresenterà la molla per scattare quando tutto avrà fine”.

Secondo te ci sono i tempi per chiudere regolarmente il campionato?
“In questo clima di incertezza è oggettivamente impossibile parlare di tempi, soprattutto perché, come abbiamo già constatato, da metà febbraio in poi ogni decisione, verificata la gravità degli eventi, ha alzato il tiro rispetto a quello precedente”.

Cosa cambieresti nella formula?
“Non ho particolari suggerimenti da proporre e in questi giorni, dopo aver sentito tanti e tali pareri, me ne guardo bene dal farlo. Egoisticamente, qualora si dovesse mai riprendere, potrei dire che la soluzione di giocare solo i playoff potrebbe essere quella ideale perché, oggi, Marnate è seconda in classifica e con la certezza di disputare la post-season. Tuttavia, assumere un atteggiamento egoistico e pensare solo a se stessi sarebbe ingiusto, sbagliato, meschino e soprattutto è un comportamento sgradito al sottoscritto e al mio club. Invece in questo momento è meglio ragionare sul bene comune e, ne sono sicuro, che dovrà decidere lo farà rispettando le esigenze di tutti”.

 Massimo Turconi