Oltre 22 milioni di euro che, partendo dal Comune, hanno raggiunto i cittadini. Tutto in meno di due mesi, da lunedì 24 febbraio a lunedì 20 aprile. È questa la cifra resa disponibile da Palazzo Estense durante l’emergenza coronavirus: 22.745.568,61 euro che hanno assunto la forma di sostegno diretto a famiglie e cittadini fragili particolarmente colpiti dall’emergenza, pagamenti alle aziende che forniscono servizi e permettono di realizzare appalti e opere in città, stipendi ai dipendenti.

«Il Comune – afferma il sindaco Davide Galimberti – non si è mai fermato. Se da un lato ci siamo impegnati ad aiutare quanti stanno facendo fatica in questi difficili mesi, dall’altro abbiamo continuato a garantire l’attività ordinaria. Su questo, anzi, abbiamo messo un impegno ulteriore, cercando di dare un’accelerazione ai pagamenti in favore di quelle aziende e quelle imprese che lavorano con noi. È un modo per sostenere il sistema economico territoriale e, quindi, per garantire posti di lavoro. Anche attraverso gli enti locali si può migliorare la situazione difficile che stiamo vivendo, così non ci siamo tirati indietro. Per ripartire, come più volte detto, serve il contributo di tutti».

Al pagamento di servizi e appalti è stato riservato, nei due mesi analizzati, il 71,8% delle risorse, per un totale di euro 16.342.426,69. Altro dato importante gli oltre due milioni di euro, per l’esattezza 2.233.750,50 (il 9,8% del totale), che sono stati destinati agli aiuti in favore di famiglie, minori e anziani. Completano il quadro i 3.961.790,46 euro destinati agli stipendi e i 207.600,96 euro di imposte.

«Il Comune di Varese – le parole dell’assessore alle Risorse Cristina Buzzetti – è diventato negli ultimi anni uno dei migliori enti per quanto riguarda i pagamenti: tra la ricezione delle fatture e l’effettivo saldo, infatti, intercorre un periodo medio di 22 giorni. Risultati ottenuti da uffici per lo più vuoti, perché, come indicato dai decreti per le pubbliche amministrazioni, anche a Palazzo Estense abbiamo fatto un massiccio ricorso allo smart working. I numeri mostrano che questo non ha affatto penalizzato l’attività liquidatoria e, pertanto, si può dire che Varese dia l’esempio di un perfetto binomio tra efficienza e sicurezza».

Redazione

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