“Aspettando il Varese Calcio” ci ha portato a Verona da Davide Mandelli, ex difensore del Varese nella stagione 1999-2000. Ovviamente in epoca pre-coronavirus…
Quel periodo in maglia biancorossa il difensore ce lo ha riassunto così :“Un’annata ricca di soddisfazioni anche se è mancata la ciliegina sulla torta”. Mandelli è cresciuto nelle giovanili del Monza con mister Sannino, un altro ex Varese: “Devo molto a lui perché nasco centrocampista ma a Monza ero in difficoltà in quel ruolo e lui è stato l’uomo che me lo ha cambiato”.

Qualche ricordo che ti viene in mente con qualche giocatore o che ti ha segnato particolarmente?
“Parlando di Mavillo, era un ragazzo che ti faceva sentire a tuo agio, che aiutava noi giovani. Calcisticamente parlando aveva esperienza. Un’altra cosa che mi è rimasta impressa è di quando vivevo con Gorini e cucinava sempre lui, era un grande cuoco! A Varese è stato un personaggio che ha lasciato il segno”.

Come mai hai scelto di fare l’allenatore?
“Ho smesso di giocare nel dicembre 2013 a Lumezzane a causa di problemi fisici e anche per cambiamenti interni di società, il mister aveva bisogno di una mano e così ho iniziato a collaborare con Michele Marcolini ed è partita una nuova avventura”.

Quando eri sul finire della carriera avevi già le idee chiare di quello che sarebbe successo dopo?
“La mia idea era sempre stata quella di stare sul campo come allenatore o come collaboratore e quindi quando mi hanno fatto quella proposta mi era sembrato il modo meno indolore di smettere”.

Hai seguito negli ultimi anni le vicissitudini del Varese?
“Sì, sono sempre abituato a seguire le squadre in cui ho giocato. A Varese c’è una situazione particolare ma è anche vero che da qualche parte si deve pur partire ma qualcuno dovrà prendere in mano la situazione prima o poi”.

Nel tuo futuro come ti vedi?
“Con Michele mi trovo benissimo ma nella vita non si sa mai, l’importante è che tutti i tasselli vadano al loro posto”.

Michele Marocco & Mavillo Gheller
Testo a cura di Roberta Sgarriglia

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