Le belle giornate sono arrivate, e la voglia di uscire ad allenarsi è tanta. Come tanta è anche la voglia di riprendere il campionato, che sia di Serie A o di Terza Categoria. Dopo la decisione di spostare gli Europei al prossimo anno, tutte le squadre sperano di avere il tempo, dunque, passata la pandemia, di tornare in campo. Ecco cosa ci ha detto Diego De Bernardi, allenatore dell’Oratorio San Filippo, squadra che milita nel girone A della Terza Categoria Varese.
Come state affrontando questo periodo dal punto di vista sportivo?
“Siamo fermi come tutte le società: appena il Governo ha dato lo stop al campionato, abbiamo fatto la settimana successiva ad allenarci, non usando gli spogliatoi, per poi bloccare tutte le attività totalmente”.
Ha dato qualche programma di allenamento casalingo?
“Per sopperire al fatto di non poterci allenare insieme, abbiamo creato altro. Quest’anno abbiamo unito al calcio l’attività fisica, dunque i ragazzi hanno ricevuto da me una lista di esercizi da fare per tenersi in forma. Hanno appreso delle metodologie, come la Tabata, e dunque abbiamo sfruttato queste. Hanno un lavoro di una mezz’ora da fare a casa. Non ho potuto dare la corsa, quindi sono tutti esercizi a corpo libero che fanno in modo di tenere in forma l’atleta. Sarà molto importante il discorso dell’alimentazione: se durante l’anno con l’allenamento si bruciano anche 3000 kcal, adesso non è così. Bisognerà stare attenti ovviamente a questo. I ragazzi mi scrivono e mi postano cosa fanno, quindi il fatto che siano attenti in questo periodo alla cura del fisico e all’alimentazione mi fa molto piacere”.
Cosa pensi che accada al campionato?
“Sinceramente la vedo grigia, non penso che dopo il 3 aprile si riprenderà e penso che si arriverà a maggio. Anche perché è impensabile che appena si finisca il periodo di quarantena si torni in campo a giocare, ci vorrebbero almeno 15 giorni di preparazione. Se riiniziamo i primi di maggio sarebbe una grande conquista”.
Invece, cosa vuoi che accada al campionato?
“Vorrei che si possa riprendere in totale sicurezza, perché se poi dobbiamo per poi rifermarci, verrebbe fuori un pasticcio che non va bene. Spero che i vertici della Federazione pensino a tanti fattori. Io spero che non si vada per i dilettanti oltre alla metà di giugno perché sarebbe un massacro, perché recuperare dai primi di maggio 10-12 giornate diventa impossibile, magari con playoff. Abbiamo a che fare con calciatori che vanno al lavoro, che farebbero anche fatica a reggere una partita ogni 3-4 giorni, magari col caldo di maggio o giugno. Non sono professionisti che fanno solo questo”.
Personalmente come stai vivendo questo periodo di pandemia?
“Sono a casa da questa settimana, non sto lavorando perché la scuola dove lavoro è chiusa. Dobbiamo rimanere a casa e uscire solo per motivi inderogabili. Le regole devono essere rispettate per cercare di limitare il più possibile il contagio e uscire il più presto possibile dalla fase di contagio”.
Silvia Galli