La salute e la vita di tutte le persone, qualsiasi sia il loro lavoro e la portata del conto in banca, vale allo stesso modo. Non ci sono persone di serie A e persone di serie B di fronte al Covid-19, il virus che nelle ultime settimane ha mietuto migliaia di vittime in tutta Italia e, in particolare, nella nostra regione. Eppure, sembra che invece ci siano alcuni ‘privilegiati’ che, anche in questa situazione, abbiano una corsia preferenziale per sottoporsi al tampone.
A denunciarlo è il dottor Nicola Mumoli, direttore dell’Unità operativa di Medicina interna Ospedale di Magenta, che, tramite una lettera indirizza e pubblicata oggi sulle pagine del Corriere della Sera (edizione di Milano), fa luce anche a nome di tutti i suoi collaboratori su un malcostume non tollerabile. “Una mia collega, impegnata da subito in questa battaglia e con contatti quotidiani con pazienti affetti da Covid-19, pochi giorni fa si è ammalata, manifestando sintomi e segni tipici della patologia virale; contattati più volte i numeri di emergenza nazionale, le è stato negato il tampone. Invece oggi le pagine delle cronache riportano le buone condizioni di calciatori, attori e politici che, esattamente come la mia collaboratrice, hanno avuto contatto con persone positive e sintomi da virosi ma a cui, a differenza delle dottoressa, è stato eseguito il tampone e quindi formulato un corretto programma sanitario di controllo“.
Il primario poi continua: “Grande solidarietà con il personale sanitario, striscioni ovunque, slogan buonisti sbandierati da tutti ma di fatto solo discriminazione e ipocrisia. Se si deve scegliere tra un calciatore e un medico non ci sono dubbi e ci sentiamo condannati a sparire sotto quella mascherina che indossiamo ogni giorno con grande fierezza, esercitando un lavoro che mai come ora consideriamo un privilegio“.
Che questa (e tante altre) discriminazioni non avvengano più. La vita di tutti è importante, tanto più quella di coloro che sono in prima linea per provare a salvarne quante più possibili in questi giorni di continua emergenza.
Laura Paganini