Le Aquile di Caronno Varesino avevano intenzione di volare in alto e l’inizio del campionato lo aveva confermato: due vittorie e un pareggio in tre partite per i ragazzi di mister Bongiorni, imbattuti e impazienti di continuare la loro ascesa. Sul più bello, però, l’emergenza sanitaria si è abbattuta anche nel nido degli Eagles Caronno, costringendoli prima ai box per la quarta e la quinta giornata (a seguito della positività di un tesserato) e poi al blocco totale imposto dall’Ordinanza della Regione Lombardia. Un volo interrotto sul nascere, una decisione che non sorprende il DS Fabio Mazzetti, ma che lascia delle perplessità sulle tempistiche: “Lo scorso venerdì pomeriggio si parlava di un provvedimento che non avrebbe portato sconvolgimenti radicali, poi invece la sera è stato sospeso tutto. Riconosco che prendere decisioni del genere non è facile, e far contenti tutti lo è ancor meno, ma credo che la prima cosa da considerare sia sempre la salute. A tal proposito è impossibile conoscere nel dettaglio la situazione: ogni giorno sentiamo numeri e percentuali sull’emergenza sanitaria, ma di fatto viviamo sul sentito dire perché ogni contesto vive la sua specifica realtà quotidiana. Noi abbiamo firmato la lettera da mandare a Fontana perché siamo convinti che la questione andava gestita diversamente, senza stroncare i campionati improvvisamente, ma ripeto che tutelare la salute di tutti è di primaria importanza”.

A tuo parere l’errore è stato quindi quello di agire in maniera troppo repentina?
“In parte sì, ma l’errore più grave è stato quello di prendere una decisione impopolare senza avere il coraggio di prendersi le proprie responsabilità e giustificare tale decisione con una conferenza stampa; in questo modo hanno dato l’idea di non sapere cosa fare. È una situazione spiacevole alla luce anche e soprattutto della fatica e delle energie profuse da società medio piccole come la nostra, ripagate da provvedimenti che rischiano di vanificare quanto fatto finora per prevenire il contagio”.

Vanificare questi sforzi significa che, come stanno sostenendo in tanti, il dilettantismo è effettivamente trascurato?
“È un problema riscontrabile anche in altri ambiti riconducibile al fatto che, purtroppo, su certi argomenti decidono persone incompetenti, nel senso che non conoscono le dinamiche di quel mondo. Poi è ovvio che il dilettantismo, rispetto al professionismo, ha meno visibilità e di conseguenza fa girare meno soldi; ma è proprio il dilettantismo che sostiene il calcio dei grandi, e di questo spesso ci si dimentica. Inoltre si vociferava già da tempo di una possibile sospensione dei campionati giovanili, ma non è stato fatto nulla per prevenire i disagi: hanno imposto le restrizioni, hanno richiesto le iscrizioni e poi hanno bloccato tutto. Non è questo il modo di comportarsi”.

A proposito di restrizioni, voi avete rispettato tutti i protocolli e, purtroppo, siete stati direttamente interessati dal Coronavirus; come avete gestito la situazione?
“Siamo stati colpiti per quanto riguarda la Prima Squadra e abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’emergenza sanitaria. Nel caso specifico, appena abbiamo avuto la certezza che un nostro giocatore era positivo, abbiamo immediatamente richiesto il rinvio della partita e sottoposto l’intero gruppo al tampone. Fortunatamente sono risultati tutti negativi, ma di fatto eravamo fermi dall’ultima partita di campionato quando è stata approvata l’ordinanza”.

C’è stato un minimo dietrofront, per cui d’ora in avanti potrete riprendere almeno con gli allenamenti. Come vi state organizzando e quando rincomincerete?
“Martedì ci ritroveremo e ci alleneremo con tutte le dovute precauzioni. Saranno allenamenti più corti, dato che lavorando senza contatti bisognerà giocoforza concentrarsi solo su certi aspetti. Di conseguenza ritengo impossibile ripartire dopo il 13 novembre perché bisognerà svolgere una seconda preparazione; è impossibile giocare a calcio rinunciando ai contatti in allenamento”.

Sei dunque pessimista su uno sblocco a breve termine. In ottica futura quale potrebbe essere il destino dei campionati?
“La sicurezza di riprendere al 100% si avrà solo nel momento in cui verrà trovato un vaccino, e le persone torneranno a vivere in maniera tranquilla. Per i settori giovanili dubito che ci sarà una ripresa. Purtroppo hanno illuso le società dicendo che andava tutto bene, quando così non era e di fatto ci si ritrova fermi ancor prima di partire. Sulle Prime Squadre il discorso cambia: probabilmente da gennaio potremo riprendere, ma non ci sarà il tempo per finire il campionato, motivo per cui credo che una possibile soluzione sia concludere solo il girone d’andata. A tal proposito ci sono tante idee e mi auguro che prevalga il buonsenso, scegliendo sulla base di ciò che fino ad oggi è mancata: la conoscenza del mondo dilettantistico”.

Per il vostro settore giovanile come vi comporterete quindi?
“Noi abbiamo una sessantina di bambini dagli Esordienti in giù e, stando così le cose, continueremo ad essere a loro totale disposizione per gli allenamenti e per una loro crescita personale. È chiaro che l’umore sia un insieme tra disorientamento, tristezza, dispiacere e perplessità, tutti ci siamo rimasti male a seguito di questa decisione, ma non credo sia il caso di estremizzare: al momento la situazione è questa e poco possiamo farci”.

A marzo si parlava del probabile fallimento di tante società, cosa che fortunatamente non è avvenuta se non in alcuni casi isolati. Quali potrebbero essere le ripercussioni di un secondo blocco nello stesso anno solare?
“C’è nebbia all’orizzonte e non possiamo negarlo. Tutta questa situazione si riflette a livello commerciale perché le persone spendono meno, le aziende cominciano a perdere ed è sempre più difficile trovare sponsorizzazioni. A proposito del possibile fallimento di qualche società dipende da come queste sono strutturate: le società serie e stabili stringono la cinghia e vanno avanti, ma se una società prende 100 e spende 100 non può proseguire. Fusioni? Possono essere senz’altro una soluzione per evitare il fallimento di realtà medio piccole. Noi abbiamo la fortuna di essere coperti per questa stagione, e ci auguriamo che la situazione migliori in modo tale che anche tutte le altre società riescano a superare questo momento”.

Matteo Carraro

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