Mattinata di presentazioni in casa Openjobmetis Varese che dà il benvenuto al nuovo arrivato, Anthony Beane. La guardia americana classe 1994 di Normal nell’Illinois arriva a Varese con il compito di offrire maggior soluzioni offensive ad una squadra che ad oggi, dati alla mano, in fase offensiva dipende totalmente solo dalle giocate di Douglas, Scola e Strautins, oltre che offrire alla causa intensità difensiva nell’uno contro uno che manca terribilmente.

Apre la conferenza stampa il GM Andrea Conti con un messaggio a tutto l’ambiente in questo momento difficile per la squadra, ora ultima in classifica appaiata con la Fortitudo Bologna e Cantù, dopo i recuperi delle gare sospese per covid: “Credo che al di là della conferenza stampa di presentazione, sia doveroso dire che stiamo facendo il massimo per uscire da questa situazione di difficoltà, creatasi soprattutto per colpe nostre. Questo non vuol dire rivoluzionare la squadra ma migliorarla con il format 5+5 scelto. La scelta di Anthony è importante per il reparto esterni dove siamo totalmente dipendenti da Douglas e dalla buona stagione di Strautins. Beane è un giocatore che ha dimostrato grandi capacità offensive, dinamico e atletico. Ottimo difensore sulla palla, molto aggressivo, credo che la sua presenza può aiutare sia Toney a non essere sempre la prima punta designata, sia Ruzzier nelle difficoltà che sta avendo, dandogli più tempo per crescere e per giocare anche con tre piccoli. Arriva da una situazione difficile, ma ha grande fame e voglia di vincere”.

Beane ha vissuto i primi mesi di questa stagione nella difficilissima situazione di Roma, con una società allo sbando costretta a ritirarsi dal campionato, ma lui e i suoi compagni hanno sempre dimostrato grande professionalità in campo. Ora vuole riscattarsi a Varese, come traspare dalle sue prime parole: “Sono molto felice, soddisfatto e contento di essere arrivato in questa grande squadra. Il gruppo di compagni e lo staff sono super. La situazione a Roma è stata davvero complicata, non è stato bello per nessuno di noi. Abbiamo cercato di estraniarci dalle vicende esterne al campo, siamo professionisti e abbiamo cercato di lavorare il più possibile e penso si sia visto in campo. A Varese, quando sono venuto a giocare da avversario, ho visto un’ottima chimica tra i giocatori, con buona circolazione di palla tra gli esterni dentro – fuori e ho avuto una grande  impressione. Ho parlato con Ingus (Jakovics) prima di arrivare, che conoscevo da esperienze passate e mi ha spiegato il modo di giocare”.

Giocatore dalle indubbie doti offensive, la guardia americana però dovrà dare anche un grosso impulso ad una fase difensiva varesina oggi troppo spenta: “Amo molto attaccare il canestro ma in squadra abbiamo anche molti altri giocatori forti offensivamente. Vorrei focalizzarmi soprattutto sul discorso difensivo per alzare intensità ed aggressività, da cui poi deriva anche la nostra fase offensiva”.

L’arrivo di Beane crea nuove situazione per l’immediato e per il futuro, con la rescissione del contratto di Andersson e la traslatura di quello di Jones per la prossima stagione, come spiega Conti: ”Jones ora è negli Stati Uniti. Abbiamo cercato di limitare i danni economici congelando la parte residua contrattuale della stagione con un’opzione per la prossima, vincolata a degli esami specifici e al superamento delle visite mediche. Così facendo salvaguardiamo l’aspetto finanziario ed economico e possiamo aiutare il giocatore nella riabilitazione. Riteniamo che Jalen possa essere per il prossimo anno, a costi accettabili, utile per noi. Per quanto riguarda Andersson, è tornato in Svezia e stiamo lavorando per chiudere il contratto. Il suo agente gli sta cercando collocazione tra Polonia e Svezia”.

Tornando a Beane, come tutti i giocatori che arrivano a Varese quest’anno è grande l’onore di giocare con due ex NBA come Scola e Douglas, in un assetto tattico che potrà variare verso una quintetto fatto di tre piccoli: “E’ sempre un piacere giocare con grandi giocatori che hanno militato in NBA, soprattutto per noi compagni che non abbiamo raggiunto quel livello. Al di là di ciò che succede in spogliatoio, sono un esempio in campo ogni giorno ed è bellissimo scoprire tutti i loro segreti. Giocare con tre guardie è un’opzione tattica che può essere utile, sono già stato abituato a giocare in questo modo; chiaramente tutto verrà valutato in base a come andranno le partite e quello che deciderà lo staff”.

Anthony ha fatto un percorso importante nelle leghe europee minori, passando dalle sfide baltiche ed arrivando fino in Italia, ma il suo percorso non si ferma e vuole puntare sempre più in alto: “E’ chiaro e normale che gli obiettivi di arrivare ad altissimi livelli personali ci siano, ma per raggiungerli bisogna migliorare giorno dopo giorno e devo pensare a quello che farò da qui in avanti in questo gruppo. Ovviamente sogno un’esperienza in NBA, magari con la maglia dei Lakers, ma a questo penserò strada facendo. Ora sono concentrato totalmente su Varese e su questa squadra e società, di cui ho visto molte foto nelle gare in cui c’erano i tifosi, con il palazzetto pieno ed un’atmosfera immagino bellissima e per questo mi auguro di ritrovare i nostri supporters presto sugli spalti tutti insieme com’era prima”.

Alessandro Burin
(foto Alberto Ossola)

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