L’emergenza Coronavirus ha scosso le nostre vite, toccato i nostri sentimenti e smosso le nostre coscienze. Le persone comuni hanno fatto quadrato nei confronti dei sanitari e non solo. Si sono uniti e hanno fornito un sostegno concreto a tutte quelle associazioni che nel frattempo si sono messe a servizio della comunità. E’ il caso dell’SOS Malnate che, insieme a tanti grazie, ha ricevuto donazioni economiche e di materiali.

Il presidente Massimo Desiante ci descrive la situazione attuale: “E’ un momento delicatissimo; ci stiamo dedicando in toto all’urgenza e all’emergenza svolgendo le mansioni di sempre. Ci occupiamo dei servizi secondari che riguardano dimissioni e visite non di pazienti Covid, ma di tutti gli altri. Non ci siamo tirati indietro, anzi, ci siamo messi a disposizione per altri servizi”.

Ad esempio?
“Aiutiamo il Comune di Malnate ad occuparci del territorio ad esempio perlustrando la città e segnalando assembramenti; ovviamente questo aspetto è sotto il controllo delle forze dell’ordine che ci coordinano”.

Quanti sono i volontari?
“Quelli che ne fanno parte sono circa 250, ma attualmente quelli che prestano servizio sono di meno perché tanti di noi lavorano in Rsa o comunque in posti a rischio contagio e dunque è stato consigliato loro di limitare gli spostamenti; stesso discorso per quelli che sono i più anziani. Pensavo che in molti si tirassero indietro, invece si sono tirati su le maniche nonostante il rischio di mettere in pericolo la propria vita. Invece abbiamo tenuto botta ad ogni esigenza”.

Lei è uno di quelli costretto ad astenersi…
“Sì perché lavoro alla centrale unica del 112 e non posso permettermi di rischiare anche la vita degli altri, che siano colleghi e non. Mi divido tra casa e lavoro e nient’altro e questo mi pesa un po’ perché non posso essere operativo come vorrei”.

Avete tutto le precauzioni necessarie?
“Assolutamente sì e per questo dobbiamo anche ringraziare la comunità. C’è stata una forte solidarietà da parte delle persone; c’è chi ci ha acquistato mascherine, visiere, tute protettive e chi ha donato anche mille euro. Abbiamo racimolato circa 18mila euro che sono serviti all’acquisto di tutti i dispositivi di protezioni necessari”.

A Malnate il numero di contagi non è da sottovalutare…
“Sì è vero, ma non è un argomento di mia competenza. Preferisco sia il sindaco a parlare”.

C’è stato un momento in cui ha avuto paura?
“Ammetto che all’inizio ero un po’ disperato perché convinto che tutti volessero stare a casa e quindi non potessimo più garantire i servizi. Poi ho visto che era l’esatto contrario e siamo andati avanti senza esitazioni”.

Elisa Cascioli