In Lombardia, più che in altre regioni italiane, il coronavirus ha inciso in maniera determinante sulla vita degli atleti, di ogni sport e categoria. Ben prima che ci fosse la sospensione totale di ogni attività sportiva su tutto il territorio nazionale, nella regione lombarda le prime sospensioni forzate sono iniziate intorno al 20 febbraio, condizionando con  forza lo svolgimento di campionati ed allenamenti.
Federico Milani, guardia della GS Antoniano, squadra di Busto Arsizio che milita nel campionato di Promozione di basket, ci ha raccontato come da atleta sta vivendo questo periodo complicato.

Da quanto tempo siete fermi e c’era preoccupazione in squadra prima del decreto di blocco delle attività?
“Siamo fermi da ormai due settimane e mezzo. Precedentemente il periodo dei primi blocchi preventivi, che abbiamo vissuto nell’incertezza totale, non sapendo verso quale scenario stessimo andando, non avevamo nessuna paura ed eravamo tranquilli pensando fosse un problema lontano da noi. Poi, con il passare dei giorni e con le comunicazioni che ci arrivavano dalla società e dall’esterno, abbiamo capito che era una cosa molto più grave del previsto e ci siamo giustamente fermati”.

Come un atleta gestisce questo periodo di inattività forzata?
“A livello personale sto cercando di allenarmi il più possibile a casa, seguendo quelli che sono gli esercizi che faccio solitamente in palestra in base alla mia scheda di allenamento personale, sempre nei limiti del possibile non disponendo dei macchinari, quindi soprattutto tanto corpo libero e un po’ di pesi. Non sono ancora andato a giocare a basket ad esempio in qualche campetto e non andrò per un bel po’ viste le misure restrittive che ci sono state imposte. Non è facile però si fa il possibile per mantenersi in forma”.

Com’era la vostra situazione in campionato e quanto questa sospensione può incidere sul regolare svolgimento della stagione?
“Prima di questa sospensione, dopo un periodo di mini crisi, noi eravamo in ripresa, avendo vinto 3 delle ultime 4 partite e avendo perso l’ultima partita di un punto all’ultimo possesso. In classifica al momento del blocco del campionato eravamo secondi in piena zona play-off, anche se ci stavamo per affacciare al momento più delicato del campionato nel quale avremmo dovuto incontrare le squadre più ostiche del torneo. Questo stop può incidere sicuramente sulla stagione, ci son squadre che erano pari punti tra la sesta e la decima e andranno a giocarsi i punti per accedere ai play-off in una situazione quanto mai anomala, da un punto di vista della condizione fisica soprattutto”.

Quanto può essere complicato ritrovarsi tra un mese a ripartire quasi da zero come se si fosse ad inizio stagione?
“Questo stop è sicuramente difficile da gestire. Noi come squadra, prima di riprenderci, abbiamo risentito della pausa invernale rientrando in campionato a gennaio con tre sconfitte di fila ed ora che la prospettiva di pausa è ancora più lunga, sicuramente ci lascia un po’ di preoccupazione. Ritrovarsi tra un mese e ripartire praticamente da zero, non essendo professionisti e perdendo il ritmo degli allenamenti che sono solitamente tre o quattro volte la settimana, inciderà in maniera netta sulla nostra condizione psicofisica, ma lo stesso varrà per i nostri avversari”.

Alessandro Burin