Tra le novità del girone A di Promozione che, come tutti i campionati dilettanti, comincerà domenica, c’è il Fenegrò, fresco di retrocessione dal girone A di Eccellenza. Assorbita la delusione e la rabbia per essere stata una delle pochissime compagini a dover abbandonare la categoria dopo lo stop dei tornei a causa del Covid-19 (solo in Eccellenza l’ultima classificata è retrocessa in Promozione), la società comasca si è rimboccata le maniche e ha posto le basi per un nuovo progetto.
A guidare questo nuovo corso è mister Paolo De Maria, l’anno scorso sulla panchina della Juniores Regionale nerazzurra e, da ragazzo, compagno di squadra al Como del campione del mondo Gianluca Zambrotta.
Conosce benissimo l’ambiente, ma com’è stato l’impatto con la prima squadra?
“Sono contentissimo e non potevo rifiutare questa “promozione”. Per tre anni ho allenato la Juniores Regionale e conosco bene i ragazzi che sto allenando da qualche settimana. Ho avuto alcuni di loro nelle passate stagioni e l’anno scorso ho avuto modo di sedermi in panchina per sostituire il mister della prima squadra in caso di necessità. C’è voglia ed entusiasmo da parte mia e di tutti, proprio quello che ci voleva dopo l’amara retrocessione di pochi mesi fa”.

Che rosa ha a disposizione?
“Abbiamo un’età media davvero bassa e i più “vecchi” hanno 24-25 anni, mentre tutti gli altri, ovvero la maggioranza, sono classe ’98, ’99, 2000, 2001, 2002 e anche 2003. La cosa non mi spaventa perchè sono abituato a lavorare con i giovani e perchè credo ciecamente nella loro forza. Spesso non sono considerati, mentre meritano di esserlo per le loro capacità e qualità tecniche e non solo”.

Come sono andate le prime settimane di allenamento?
“Ho un bel gruppo, già amalgamato e unito. Molti di loro si conoscevano già perchè hanno giocato insieme nelle giovanili e ora si trovano di nuovo compagni. Così facendo, abbiamo ridotto il tempo di conoscenza e di ambientamento, cosa fondamentale in una squadra che deve ripartire”.

Qual è l’obiettivo del Fenegrò?
“Vogliamo mantenere la categoria, prima di tutto, e poi vorrei che si parlasse bene dei miei ragazzi. Vorrei che facessero un campionato importante per dimostrare che anche con i giovani si possono ottenere ottimi risultati. Mi piacerebbe che per loro quest’anno possa essere una stagione di crescita, di miglioramento e anche un trampolino di lancio per il futuro. Mi fido ciecamente di loro e sono convinto che insieme ce la faremo. All’inizio credo che faremo fatica perchè ci mancherà un po’ di esperienza, ma con il lavoro e la fiducia potremo fare solo sempre meglio. Quanto a me, dovrò essere bravo a tenere a bada l’entusiasmo o lo scoramento a seconda dei periodi che attraverseremo, emozioni tipiche di un gruppo molto giovane”.

Che opinione si è fatto sul girone A?
“Conosco la Solbiatese e il Castello Città di Cantù e ritengo che la Solbiatese parta indubbiamente come la favorita numero 1. Il Castello Città di Cantù, però, se la può giocare e non è una squadra da sottovalutare”.

Per altro, li avete sfidati in Coppa Italia.
“Abbiamo perso 2-1 su due calci d’angolo e in una giornata torrida. Si è vista la differenza tra noi e loro, anche a causa dei differenti carichi di lavoro, ma siamo riusciti a tenere testa ad una formazione attrezzata e siamo rimasti sempre in partita. Pian piano cercheremo di alzare anche noi l’asticella”.

Domani esordirete in campionato sul campo dell’Uboldese. Che cosa si aspetta?
“So quanto è mancato a tutti il calcio e dunque voglio che tutti i miei ragazzi mettano in campo tanto entusiasmo. Finalmente si riparte e mi aspetto una bella partita contro una realtà che da anni disputa la Promozione”.

Laura Paganini

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