Dopo lo stop alla serie B avvenuto ormai un paio di settimane abbondanti fa, tutto tace al piano del terzo campionato nazionale di pallacanestro. Non potrebbe essere diversamente viste le difficoltà in cui versa la Lombardia e l’Italia. Con Fabrizio Garbosi cerchiamo di fare due chiacchiere su quelli che possono essere gli scenari futuri partendo dalla saggia scelta di chiudere i campionati: “Onestamente ciò che non capivo prima di tale decisione era l’agitazione che c’era nel nostro settore. Era normale che non venisse presa nessuna decisione all’alba del tre di marzo. Poi, una volta appurata la gravità di tale situazione, la Federazione ha giustamente deciso di sospendere tutto in maniera definitiva. Poi va anche sottolineato come, comunque, gli incassi interessano alle società mentre le porte chiuse non sono ritenute interessanti. Ritengo che oggi stiamo vivendo una sorta di panorama post bellico, ma credo che il mondo del basket sia dotato di buon senso”.

Ti manca la palestra?
“Assolutamente. In questo momento il sentimento che prevale è quello della nostalgia. Nostalgia della palestra, nostalgia della preparazione, dell’avvicinamento alle partite, del campo. Manca tremendamente quella che, forse, era anche una routine, ma riempiva la vita di tante persone”.

C’è già stata qualche mossa da parte di Lnp?
“No, al momento non c’è ancora stata nessuna comunicazione relativa all’impostazione della prossima stagione. Ritengo che, con ogni evenienza, si aspetterà il prossimo 4 maggio per capire quali sono le direttive da parte del governo e poi si inizierà a capire qualcosa di più sulla prossima annata”.

In casa Robur bolle qualcosa in pentola?
“Anche qui, sia per quanto riguarda il settore giovanile che la prima squadra non vi sono novità. A parte le voci di una possibile fusione a livello di settore giovanile col gruppo guidato da Ponti di cui ho letto sui giornali”.

Matteo Gallo