Più che un Consiglio Direttivo un Consiglio di Guerra. Quello convocato d’urgenza per stamattina dalla Lega Pro è un vero e proprio gabinetto bellico. Sul tavolo gli esiti (potenzialmente) deflagranti del Consiglio Federale di mercoledì. Con il presidente Ghirelli pronto a fare la voce grossa (ma basterà?) per rivedere quanto disposto dalla FIGC di Gravina.
Le parole del numero uno della Serie C non lasciano molto spazio all’immaginazione: “Devo parlare il linguaggio della verità: quello che è uscito dal Consiglio federale non mi soddisfa per nulla. La Serie C ha una sua evidente specificità nel campo professionistico, altrimenti non si capirebbe perché ci sono A, B ed appunto Serie C. Noi non siamo in grado di tornare a giocare, ce lo hanno detto anche i sessanta medici sociali, dovevamo fare gli ipocriti e non parlare il linguaggio della verità? Il calcio va veramente riformato nella sua cultura…Discuterò ancora una volta con i presidenti con la stessa chiarezza con cui l’ho fatto da sempre. Poi qualcuno può andare a sollecitare scrivendo lettere per giocare i playoff. Playoff e play out si potrebbero disputare? Abbiamo votato alla luce del sole, né torneremo a discutere. Io non voglio sfidare nessuno, non c’è una lotta di potere, almeno per me conta solo la Serie C, i valori del calcio e al primo posto c’è la salute. La mia intenzione è di proteggere gli interessi di tutti i club, valgono gli interessi generali e non quelli di qualcuno”
Tra le ipotesi paventate, anche quella dello sciopero. Consueta gherminella utile a forzare la mano in vista del ferale rendez-vous tra Governo e Federazione di giovedì 28. Aggiornamenti a stretto giro di posta.
Giovanni Castiglioni