Aspettando il Varese, parliamo di Varese Calcio e lo facciamo con Edoardo Gorini, l’uomo con più presenze nella storia del Varese Calcio, ben 254.

Cosa hanno rappresentato per te i 9 anni a Varese?
Ho tanti bei ricordi, è stata una scalata vincente. In termini di risultati non si può dire nulla, sono arrivato che era in C2 e poi siamo arrivati a sfiorare la Serie B. È stato un crescendo anche con la società”. Un po’ nostalgico prosegue: “A capodanno sono stato a Varese e una tappa fondamentale è stata il “Franco Ossola”: quanta tristezza nel vederlo così…”.

Dopo i colori biancorossi ha vestito le maglie di Albinoleffe, Pavia, Ravenna e per sei anni quella del Cittadella. Finita  la carriera come giocatore, è rimasto a Cittadella dove dal 2014 ricopre il ruolo di vice allenatore.

Della famosa partita playoff di Serie C1 del 2001 Cittadella-Varese cosa ricordi?
Tralasciando l’incontro e tutto quello che ha rappresentato, la cosa che mi è rimasta più impressa è il rimbombo dei tifosi nell’orecchio”.

Di questo Cittadella “dei miracoli”, con il budget più basso tra tutte le altre società, cosa mi dici?
Fa parte di una crescita anche questo. Quando ero qui come giocatore il primo obiettivo era la salvezza, negli ultimi anni c’è stata un crescendo degli obiettivi. Tanto merito, in queste ultime stagioni, va al direttore Marchetti e anche a mister Venturato. Non è facile ogni anno ottenere questi risultati ma l’importante è esserci”.

Obiettivo primario dei viaggi in pullman erano le partite a carte con Borghetti, Zago e Cavicchia. Ora tutto è cambiato: “Una volta durante i trasferimenti per le trasferte non si vedeva l’ora di salire in pullman per giocare a carte. Il tempo così passava più velocemente. Adesso nessuno parla più con nessuno, sono tutti con i loro tablet e i loro telefonini. Una volta si creavano rapporti umani ed è una cosa che si è persa al giorno d’oggi”.

Parlando della situazione degli ultimi anni del Varese: “Una parte del mio cuore batte sempre per il Varese e ho seguito le partite più importanti degli ultimi anni dalla fortunata gara playoff con la Cremonese a quella un po’ meno con la Sampdoria. Ora mi dispiace vedere il Varese in queste condizioni”.

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Michele Marocco & Mavillo Gheller
Testo Roberta Sgarriglia