Basta così. Per il presidente federale Gabriele Gravina l’emergenza è passata. O (quantomeno), sarebbe mutata meritando nuovi approcci sanitari. Intervenuto ieri ai microfoni di GR Parlamento, il numero della FIGC ha pensionato l’attuale protocollo anti Covid: “E’ inapplicabile d’ora in avanti. E’ impegnativo per le società e per gli stessi atleti. Questo protocollo ha dovuto tener conto dell’evoluzione dell’epidemia nel nostro Paese e bisogna continuare a tenerne conto, ma bisogna anche essere realisti: lo abbiamo applicato in una situazione di emergenza per un brevissimo periodo di tempo, ma immaginare di continuare ad applicarlo fino alla fine della prossima stagione sportiva, con tamponi ogni 4 giorni, è impossibile. Sarebbe una violenza fisica verso i giocatori”. 

Invasivo sul piano della profilassi medica, ma anche (soprattutto) troppo oneroso dal punto di vista economico. A maggio un report della Lega Pro aveva quantificato in 150 mila euro circa il costo per club per portare a termine la passata stagione. Essendo (allora) residuo ancora un terzo di campionato (cui sommare playoff e playout), è relativamente semplice calcolare l’incomodo per un intero campionato.
Per Gravina, il tema costi rimane comunque sullo sfondo: ”Bisogna trovare delle altre soluzioni. Una volta accertata la negativizzazione del gruppo squadra bisogna allentare i tamponi. Al riguardo aspettiamo notizie dal Comitato tecnicoscientifico per capire quale sarà il nuovo protocollo da applicare, siamo impegnati anche per la ripartenza del calcio dilettantistico e a questo proposito dico che non sappiamo ancora come e quando poter far partire tutte le competizioni”.                                      

Per il 2020/2021, il calcio in Italia ripartirà a settembre. La Serie A il 12/13 (con stagione compressa causa Europei ed ipotesi paventata di doppio girone da 10 e playoff), sulla Serie B si esprimerà domani mattina la Lega competente, la C vedrà il via il 27 mentre per i dilettanti il weekend previsto sarebbe quello del 20. Scansione temporale che (tornando a bomba), andrà confortata dal refresh del protocollo. Compito che farà capo a volontà politiche. Prima ancora che sportive. Con tutte le implicazioni del caso.  

Giovanni Castiglioni   

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