Se l’è portato via un brutto male, alla giovanissima età di 29 anni, ed il vuoto è già incolmabile. Niccolò Sartoni non ce l’ha fatta a vincere la partita più tosta che la vita gli ha riservato ed è volato via, fra lacrime sgomento.

A Busto Arsizio era cresciuto, era diventato uomo, aveva fatto tutta la trafila delle giovanili con risultati eccellenti e dimostrando di essere un pilastro dentro e fuori dal rettangolo di gioco, guadagnatosi l’appellativo di “Uomo Ragno” per la sua duttilità.

Tante soddisfazioni in provincia e regione con un gruppo allenato da Joe Isaac, capace di vincere tanto.

Tra i grandi si era affacciato con i cugini di Borsano in promozione, anni inframezzati da una stagione con la maglia dell’Irte Bustese, ma non si era dimenticato di essere stato anche lui un ragazzino amante di quella palla a spicchi ecco perché si era cimentato anche nel ruolo di coach dei già piccoli.

Le parole di cordoglio da parte di tutta la dirigenza biancorossoblù, a partire dal GM Carlo Speroni, sono doverose e sentitissime: “Siamo vicini alla famiglia Sartoni per la tragica scomparsa di Niccolò. Esprimiamo tutto il nostro cordoglio rimanendo senza parole di fronte ad un evento così sconvolgente. Niccolò è cresciuto cestisticamente alla Bustese, dove ha brillantemente svolto tutte le giovanili. Personalmente sono scioccato: volevo bene a Nicolò essendo figlio di Lorenzo, mio caro amico e compagno di squadra nelle giovanili della Omega Bilance negli anni ’70“.

Anche il presidente Fabio Ferrarini, quasi suo coetaneo, ha raccolto alcune parole: “Svegliarsi con certe notizie non è mai facile. Ti ricorderò sempre, mille partite da avversari, mille bombe segnate in faccia, mille sportellate sotto canestro ma alla fine sempre una stretta di mano e sorrisi post partita. Già, perché tu sorridevi sempre. Non è giusto che vada così e non lo accetterò mai, sarai sempre parte della societa di Busto. Ora fai buon viaggio, sempre con il tuo gran sorriso, e ogni tanto guardaci da lassù. Noi ti porteremo sempre nel nostro cuore“.

Ciao “Uomo Ragno”, ciao Niccolò.

Mariella Lamonica

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