La classifica che racconta di un 6° posto a meno 4 punti dai playoff, l’entusiasmo della prima volta in questo campionato che si è trascinato giornata dopo giornata e che forse il suo culmine avrebbe potuto raggiungerlo un po’ più in là, negli scontri da “dentro o fuori” con la consapevolezza che se quella post season non fosse arrivata sarebbe comunque stata un’annata da applausi e poi, sul più bello, la bolla di sapone è scoppiata: il Bosto di mister Epifani è stato stoppato così, sul più bello, lasciando tanto amaro in bocca. Difficile ora capire cosa ne sarà, è certamente più lucida l’analisi del tecnico ma non per questa meno rammaricata. “Viviamo una situazione anomala, che ovviamente non si poteva prevedere e con la quale non abbiamo mai avuto a che fare nel passato, nel senso che nessun campionato ha mai vissuto stop così a lungo tempo, ecco perché è ancora più difficile prevedere un epilogo“.
Le prime settimane di smarrimento non avevano comunque lasciato intendere che si potesse arrivare a tanto…
“No assolutamente però hanno complicato e non poco i piani di tutti: noi abbiamo una struttura privata e con tutti gli accorgimenti del caso riuscivamo comunque ad allenarci, ma mi rendo conto che non per tutti era così, di conseguenza si sta già avvantaggiando qualcuno e svantaggiando altri, adesso invece siamo tutti ai box e se si dovesse ripartire quantomeno ripartiremmo tutti dalla stessa situazione“.
Pensi che questo campionato avrà il finale che merita?
“Penso in primis che niente e nessuno possa avere il valore della salute, la salute viene prima di tutto e per quanto dispiaccia è giusto che sia così, poi è chiaro che pensando solo al discorso calcio ho la mia idea e cioè che non ripartiremo per quest’anno, rimettere in moto la giostra è difficilissimo perché oltre i tempi ristretti subentrano tante altre prerogative“. Ovvero? “Non sarà solo un discorso di scadenze e tempistiche, ma se tutto dovesse andare bene ci saranno altri settori che avranno la precedenza come il lavoro, le scuole, ecco non dimentichiamoci nemmeno che tante volte abbiamo a che fare con minori e anche in quel caso bisogna fare molta attenzione a gestirli”
Che rapporto hai con la squadra e con i tuoi ragazzi in queste giornate? Vi sentite?
“Con i ragazzi ci si sente, qualcuno mi ha chiesto il dà farsi, qualche programma per stare in movimento anche tra le mura domestiche è stato stilato, diciamo che è più un modo per far sentire la vicinanza piuttosto che renderli davvero operativi“.
Completa la frase: il calcio dilettanti riprende se…
“Se davvero al 3 aprile dovessero arrivare risultati concreti sulla situazione allora forse, trascinati da un entusiasmo ancora vivo, potremmo fare una full immertion e completare i campionati, sarebbe complicato ma ancora fattibile, se dovessimo andare oltre allora temo proprio che ci rivedremo ad agosto“.
Anche guardando il calcio professionistico l’indecisione è totale: serie A sospesa, coppe europee fortemente a rischio così come il campionato europeo che potrebbe slittare al 2021.
“Il problema in cui ci ritroviamo coinvolti è un problema mondiale, difficile da gestire anche dai piani alti, quando non hai un precedente è ancora più complicato sapere come comportarti perché non hai esempi da seguire e non hai modelli a cui appigliarti, non ci sarà mai una soluzione ideale che possa accontentare tutti, mi auguro solo che tutto questo si risolva e che ne trarremo insegnamento per ripartire più forti di prima“.
Mariella Lamonica