Fra le tante realtà sportive colpite dall’ordinanza 620 del 17 ottobre, c’è il CSI che questa volta tuona e torna a farsi sentire direttamente tramite il presidente nazionale Vittorio Bosio.
Qui di seguito la lettera scritta dal numero uno del Csi italiano Bosio ed indirizzata direttamente al premier Conte.
“Gentile presidente del Consiglio, professor Giuseppe Conte, il Centro Sportivo Italiano conferma la propria volontà di mettere in campo tutte le azioni utili per il contenimento del contagio da COVID 19. Proprio per questo, fin dalle prime riaperture della pratica sportiva, ha adottato, su tutto il territorio nazionale, protocolli igienico-sanitari seri e rigorosi, in collaborazione con importanti autorità scientifiche e mediche. Le oltre 12.000 associazioni sportive, oratori, palestre affiliati al CSI e i comitati territoriali dell’associazione hanno l’obbligo di seguirli per partecipare all’attività ufficiale“.
“Abbiamo, tutti insieme – prosegue il presidente – affrontato significative spese per la ripartenza, tra sanificazioni, corsi di formazione per operatori COVID, aggiornamento dei protocolli di pulizia, adeguamento degli spazi sportivi per evitare assembramenti, elaborazione di metodologie di allenamento e di gioco basate sul distanziamento fisico. Abbiamo deciso di mantenere tutte le nostre attività “a porte chiuse”, collaborando e dialogando con i genitori e abbiamo scoperto senso di responsabilità da parte di tantissimi ragazzi e ragazze, dirigenti ed allenatori. Per loro, per gli atleti più giovani, che più di tante altre categorie hanno subito gli effetti di questa pandemia, siamo convinti che lo sport possa proseguire, nel rispetto delle norme che ci siamo già dati e che il governo vorrà ulteriormente introdurre, pronti a denunciare quanti, anche tra gli enti di promozione sportiva, agiranno per aggirare le regole“.
Poi conclude: “Siamo convinti che il distanziamento fisico imposto dal virus non debba privarci ancora della relazione umana di cui abbiamo bisogno. Possiamo anche dimostrare che l’incidenza dei contagi negli ambienti sportivi è realmente residuale, ma oggi la sfida che vogliamo vincere, insieme alle istituzioni, è quella di rendere possibile vivere esperienze sportive, da sportivi veri; ovvero: rispettando tutte le regole“.
Mariella Lamonica