“Cosa resterà degli anni ‘80”. Canta Raf. “In fuga dagli sceriffi” è, invece, il libro di Simone Basso che riporta in gran parte a quel ciclismo degli anni ’80 che come intensità e grandezza non c’è più. Si “pedala” velocemente leggendo i capitoli che scorrono via con contenuti accattivanti e una scrittura elegante che mette in luce passione e competenza.
Eccoci in luoghi simbolo per le due ruote, quali la foresta di Arenberg, il Colle dell’Izoard e il Palazzone milanese di San Siro con la sua pista. Poi gli sceriffi: Moser e Saronni; gli scapigliati: Battaglin, Baronchelli, Visentini e il nostro varesino di Leggiuno Silvano Contini, il “piscinin” che sfida i grandi campioni, è più volte protagonista, e non può mancare qualche passaggio colorito del suo rapporto con la nazionale azzurra.
Ci sono anche numerosi numeri uno di quel tempo: Hinault, Fignon, Kelly, Longo e Sercu, e ancora, Sukhoruchenkov, LeMond, Nakano e Herrera. Nato da una proposta dell’editore e fondatore di Indiscreto Stefano Olivari, datata 2011, “In fuga dagli sceriffi” fa rivivere quell’epoca d’oro del ciclismo internazionale che ogni appassionato delle due ruote ama rivivere.
Sergio Gianoli