ZERO A ZERO
Amici siamo 0 a 0… In questi ultimi giorni “sembra” che l’emergenza si stia stabilizzando. I professoroni che ci aggiornano sulla situazione ci dicono che siamo su un altopiano, quanto sia grande e lungo non è dato ovviamente sapersi. Noi di VareseSport siamo usciti dal nostro habitat naturale, vi abbiamo raccontato come vivono il covid i Medici di base, i volontari della Protezione Civile, i commessi dei Supermercati, i farmacistie tanti altri “eroi silenziosi” che ci garantiscono un essenziale sostentamento.

L’AVVERSARIO
Ci parlano di una partita durissima, di un avversario difficile da battere, usando termini che per noi di VareseSport sono di uso comune. Vogliamo continuare su questa falsa riga, nel trasporre la situazione che stiamo vivendo in una partita… magari di calcio. Allora… ci siamo trovati di fronte un avversario (l’influenza) che già conoscevamo per aver incontrato più volte e con il quale abbiamo sempre vinto, a volte con facilità (qualche giorno di raffreddore e un po’ di febbre), altre volte con fatica (antibiotici a palla…). In ogni caso siamo sempre stati guidati da ottimi allenatori (i Medici di base) che con i loro consigli ci hanno sempre condotto alla vittoria.
Tutto bene fino a quando si è presentato questo covid (una squadra cinese ai più sconosciuta) che prima della partita ci avevano descritto (i professoroni di cui sopra) come un avversario “normale”, forse un po’ più forte dei precedenti. Gli stessi allenatori non lo conoscevano e lo hanno trattato come gli altri… pagando poi un prezzo altissimo!

LA PARTITA
Quindi noi siamo andati in campo convinti comunque di vincere, magari con un po’ di affanno ma di vincere. Invece no… un gol dietro l’altro, neanche il tempo di mettere la palla al centro… e gol! Allora, come tutti i giocatori in difficoltà, ci siamo girati verso la panchina ma niente… anche gli allenatori non sapevano quali consigli darci per affrontare l’avversario. Poi piano piano abbiamo capito che l’unico modo per non capitolare definitivamente era quello della difesa (non uscire di casa e mantenere le distanze sociali). Difesa individuale certo ma che per essere efficace deve essere collettiva… Così si sono visti i primi risultati, l’avversario attacca sempre ma non segna più come prima… stiamo riuscendo praticamente a riportarci in parità… zero a zero ((il famoso altopiano in cui ci troviamo ora…).

IL SECONDO TEMPO
E qui è il vero pericolo, nella vita come nello sport: pensare di allentare la tensione, ricominciare a giocare sottovalutando l’avversario. No amici, non ce lo possiamo permettere! La partita è ancora lunga e il secondo tempo lo sarà ancora di più, semplicemente perché noi siamo sempre senza centravanti (vaccini) e l’avversario non molla di un centimetro. Anche quando sembrerà che l’altopiano comici a la sciare il passo alla discesa dobbiamo sempre tenere alta l’attenzione, i gol presi al 90’ sono i più dolorosi. Giochiamo ancora forte, difendiamoci come abbiamo dimostrato di essere capaci di fare, prendendo esempio dai nostri giocatori più rappresentativi e tenaci (i medici e tutto il personale sanitario in prima linea), i marcatori più feroci della nostra difesa! Andiamo a vincere questa maledetta partita e poi tutti insieme festeggeremo con un terzo tempo che non dimenticheremo mai!

Ambrogio Baj