L’ultima novità dell’estate è stato il ripescaggio nel girone Z della Seconda Categoria della Jeraghese. A salire sul carro di chi non vede l’ora di rimettere gli scarpini e scendere in campo c’è il mister Massimiliano Murano. Dalla sua voce traspare tutta la passione che mette a disposizione dei suoi ragazzi e quanto la lontananza dai campi si stia facendo sentire, sempre di più. “È giusto sospendere – inizia così il tecnico rossoblù – prima viene la salute e poi il calcio. La Federazione ha fatto bene a farci iniziare ma non è stata chiara con i vari protocolli che le squadre dovevano adottare perché poi ogni ognuna faceva un po’ a suo piacimento”.
È fattibile la ripresa a febbraio? In che modo?
“Sono convinto e propenso nel ricominciare. Non c’è problema per me ad allungare il campionato per finirlo, giocando anche tre volte alla settimana e facendo girare i giocatori che si ha a disposizione. Invece che fare più allenamenti, giochi le partite. In più le squadre hanno anche la Juniores su cui possono fare affidamento. Penso che tutte le società lombarde siano d’accordo nel riprendere a febbraio. La crisi c’è, ma con i sacrifici si può fare tutto. Sento sempre i miei ragazzi, hanno voglia di cominciare e sono pronti. Anche mentalmente lo sono, non hanno avuto paura nel venire agli allenamenti, anzi, venivano volentieri. Anche il fatto che si dica che questa situazione possa influire mentalmente, secondo me è una scusa perché nella nostra categoria il bello è stare insieme, divertirsi, sono queste le soddisfazioni. Ti faccio un esempio, ogni martedì con la squadra andiamo a mangiare la pizza o quando facciamo le partitelle in allenamento chi perde paga la pizza, siamo davvero una grande famiglia. Mi piace lavorare tanto sul gruppo e sulla testa dei giocatori. A 41 anni ho più soddisfazioni da allenatore che da giocatore”.
Rimanendo sulla questione allenamenti, in molti sostengono che degli allenamenti senza contatto non siano utili. Cosa ne pensi?
“Va bene riprendere gli allenamenti a gennaio con i giusti distanziamenti, anche solo per sentire il profumo dell’erba, che è quello che più ci manca. Può non avere senso questo modo di allenarsi ma alla base del calcio c’è la preparazione fisica. Incominciamo ad entrare in campo, che è già un passo avanti, poi, quando si potrà, faremo anche la partitella. Quest’estate ho iniziato la preparazione il 19 agosto, prima rispetto agli altri, giusto per capire la voglia che avevano i miei ragazzi. Ora loro hanno un programma di allenamento da seguire per arrivare, successivamente, ad una preparazione mirata”.
Che inizio di campionato è stato?
“Da neopromossa speravo ma non pensavo di fare 7 punti in tre partite. Siamo partiti bene con il Ceresium, dopo a Somma abbiamo preso tre punti importanti e nessuno se lo sarebbe aspettato, poi abbiamo vinto contro il San Luigi del mio amico Albano davanti a un centinaio di persone. La fortuna è che ci conosciamo da tre anni e siamo un gruppo amalgamato. Naturalmente, con un inizio così, non è stato bello fermarsi. In Seconda Categoria devi essere sempre sul pezzo, attento e determinato, non è come in Terza che se sei forte e incontri una squadra più debole ce la fai”.
Roberta Sgarriglia