Tutti insieme, in ordine sparso, in cammino verso l’ignoto. Questo potrebbe, ad oggi, l’incipit perfetto per descrivere la prossima stagione di serie A di pallacanestro che, per l’Openjobmetis Varese, è iniziata con i match contro l’Armani Milano e Brescia per la Supercoppa Italiana.
Un cammino, o per meglio dire un lungo viaggio, che iniziamo in compagnia di Andrea Conti, general manager del club varesino. Il validissimo dirigente della Pallacanestro Varese parte prima da un classico dialogo “Sopra i massimi sistemi”, poi, man mano, illustra le caratteristiche tecnico-tattiche e i possibili obiettivi delle avversarie di Capitan Ferrero e compagni. “Sono assolutamente d’accordo con l’incipit perchè – conferma Conti -, in questo momento le incognite, in particolare quelle che attengono all’organizzazione del campionato, sono talmente tante e variegate che è razionalmente impossibile fare previsioni”.

Proviamo a mettere un po’ d’ordine in questo bailamme. Prima domanda: ti convince la data d’inizio fissata per la fine di settembre?
“Questa data è stata decisa dai presidenti nello scorso mese di maggio per fissare un punto fermo dal quale – continua il g.m. varesino -, lo comprendo, ripartire. Un punto che fa riferimento al calendario internazionale delle coppe, ai calendari nazionali e alle numerose, infinite variabili che lo compongono. Quindi, analizzata con gli occhi della scorsa primavera, una data accettabile anche se, già in quella occasione, alcuni club – almeno quattro-cinque -, sollevarono delle perplessità ritenendola precoce. Il mio pensiero al riguardo è noto: forse, con il pericolo Coronavirus sempre incombente, sarebbe stato meglio posporre l’inizio di qualche settimana. E non solo per i rischi legati ad una possibile nuova ondata di contagi”.

Non solo per questi rischi: cos’altro, dunque?
“Per diverse altre ragioni, prima fra tutte la presenza del pubblico che, in questo momento, rappresenta a mio parere l’aspetto più importante, ma anche quello intorno al quale si aggirano le maggiori incertezze. In questo senso basta dare un’occhiata a ciò che hanno deciso, proprio in occasione della SuperCoppa, i dirigenti sanitari delle varie regioni. Anche in questo caso si procede in ordine sparso con indicazioni differenti tra loro. Virtus, Fortitudo e Reggio Emilia potranno contare su una capienza massima del 25% dei posti disponibili; la Reyer Venezia e Trieste, che lavorano per consentire  un numero di ingressi superiore ai 200 previsti; Treviso, Roma, Sassari, Brindisi e Pesaro che giocheranno a porte chiuse; Trento che spera di attestarsi tra i 500 e 1000 spettatori e le squadre lombarde che hanno fatto richiesta di poter avere almeno il 20% del pubblico. In concreto, per ora, situazioni  abbastanza diverse e, soprattutto, in totale divenire”.

Varese come si comporterà?
Dovesse passare, come spero, la richiesta del 20% potremmo riaprire Masnago per accogliere 1270 spettatori paganti offrendo una doverosa prelazione sull’acquisto dei biglietti prima alle mille persone che agli inizi di luglio hanno sottoscritto il “Fan Kit”. Gli altri 270 posti disponibili saranno invece a disposizione dei nostri sponsor. Tuttavia, in ottica biglietti e abbonamenti la SuperCoppa sarà una sorta di test preparatorio in vista di ciò che potrebbe succedere in campionato”.

Perchè usi il condizionale?
“Semplice: perchè al netto della situazione attuale di completa incertezza, credo che potremo aprire la campagna abbonamenti solo due-tre giorni prima dell’inizio del campionato. E, in questo senso, è decisamente superfluo che io ti spieghi quanto sono, e siamo, molto preoccupati. Tutto ciò accennando solo di sfuggita a tutte le incombenze imposte dal covid-19 e con esse, il relativo, imprevisto e quantitativamente significativo, aumento delle spese per effettuare i test-sierologici, la sanificazione degli ambienti e l’uso dei dispositivi si sicurezza. Insomma, per essere davvero chiari: dal punto di vista logistico, economico e organizzativo la stagione è già partita in salita e Pallacanestro Varese, come del resto gran parte dei club italiani, assolutamente non può rinunciare al sostegno garantito dai suoi straordinari tifosi”.

Massimo Turconi

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