Anche Achille (sì, il Pelìde, quello dell’ira funesta), ad un certo punto ha dovuto scendere dalla collina e tornare in partita lungo le Porte Scee. Perché a pensar troppo, i dubbi rischiano di affollarsi. Anziché diminuire. Allo stesso modo (ma con tratti non altrettanto omerici), oggi (o al più tardi domani) anche Ivan Javorcic interromperà la sua pausa di riflessione per tornare in partita. Quali saranno le porte interessate (quelle dello “Speroni” o altre a seguire), lo scopriremo a nodo sciolto. E a comunicato ufficiale vergato.                                      

Lo scenario è chiaro sin dall’inizio. La Pro Patria ha sempre messo lo spalatino in cima alla lista dei desideri e al progetto tecnico che verrà. Che è poi l’appendice di quello cavalcato con successo nelle ultime 3 stagioni. Ivan Drago si è invece (legittimamente) guardato intorno cercando di capire se alla sua parabola professionale facesse più gioco un quarto capitolo bustocco o un primo altrove. Scelta complessa (anche sul piano umano e personale). Talmente delicata da suggerire un’astensione dal giudizio. Tanto più non essendo a parte delle pieghe più nascoste (se ce ne sono) della vicenda.

Ora però, non c’è più sabbia nella clessidra. Urge togliere il cartello “Affittasi” dalla panca biancoblu. Mettendo in moto il mercato. Al momento fermo (giocatori già contrattualizzati a parte), ai rinnovi di Colombo, Fietta e Le Noci. Tre che nessun allenatore (Javorcic o chi dopo di lui), potrebbe non gradire nel proprio spogliatoio. Quella che si aprirà a fine settembre sarà una stagione durissima sul piano economico. Ma con risvolti (potenzialmente) storici su quello sportivo. Sempre che l’estate 2021 sia veramente (e finalmente) quella delle riforme di sistema. Servono uomini motivati, coinvolti e pienamente convinti che (concetto relativo, s’intende), Busto sia il posto migliore per fare calcio. Come ha sottolineato proprio qui ieri Patrizia Testa. Turotti (comunque cautelato da un’alternativa già individuata e pronta alla bisogna), ritiene che le attitudini di cui sopra corrispondano ancora al profilo di Javorcic. Adesso il punto è sapere se lo ritenga anche lui.       

Giovanni Castiglioni   

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