Forse ci siamo. Il Consiglio Direttivo di Serie C presieduto da Francesco Ghirelli ha definito la proposta da portare all’Assemblea di Lega Pro del 4 maggio. Base programmatica di quanto verrà poi proposto alla FIGC per mettere il punto (in senso stretto) sul destino della stagione sospesa tra fine febbraio e inizio marzo. Per sommi capi: blocco definitivo dei campionati, 3 squadre in B (Monza, Vicenza e Reggina) più la quarta designata per sorteggio (?), nessuna retrocessione, nessun ripescaggio dalla D da dove verrebbero promosse solo le prime dei 9 gironi (Lucchese, Pro Sesto, Campodarsego, Mantova, Grosseto, Matelica, Turris, Bitonto e Palermo). Di fatto, stagione chiusa qui. Come impongono logica, buon senso, incertezza sull’evoluzione a medio termine del contagio, impossibilità di fare proprio il protocollo sanitario modellato per la Serie A e (non certo da ultimo), ambasce economiche in cui versano (e verseranno) larga parte dei club della categoria. Tanto da lasciar filtrare la cifra di 9,5 milioni di euro come quella utile ad evitare il default della Lega Pro. Lugubre scenario da scongiurare anche attraverso una corposa riforma di format ed organico del campionato. Per questo, ci sarà tempo e dibattito nelle prossime settimane. Tenuto conto che, dando per scontato che vengano congelate anche le 4 retrocessioni dalla B, la Serie C si ritroverebbe con 65 squadre. Ma forse qualcuno fa affidamento sulle mancate iscrizioni per rimettere in bolla la platea delle partecipanti. Dubbio legittimo.

Cui se ne somma un altro. Davvero sicuri che il sorteggio (che potrebbe coinvolgere le seconde e terze di ogni raggruppamento e cioè Carrarese, Renate, Reggio Audace, Carpi, Bari e Monopoli) sia l’unica strada (soprattutto, la più dignitosa), per designare la quarta promossa in B?

Giovanni Castiglioni