Non ho un buon rapporto con le telefonate all’alba, ma da oggi tutto cambierà.

Ho avuto la fortuna di prestare il servizio militare a Milano, in compagnia atleti, e di poter ‘scappare’ (dopo 33 anni sarà tutto prescritto?) un giorno sì e uno no per andare a casa a dormire lì. Un paio di volte, la mattina presto, è arrivata una telefonata: “Marocco, veloce il colonnello ti cerca. Sbrigati, se non vai da lui sono cazzi”. E’ andato sempre tutto bene, ma il telefono che squilla all’alba mi ha lasciato ancora oggi un senso di angoscia in quei pochi istanti prima di vedere chi sta chiamando.

Da oggi cambierà tutto perché la telefonata ricevuta all’alba del 1° maggio è stata tra più belle della mia vita: “Ciao Miky, sono io. Come va?”
Come se non fosse passato nemmeno un momento da quel 10 marzo quando l’ambulanza lo aveva portato in ospedale positivo al coronavirus. Quaranta giorni di terapia intensiva, intubato ma semi cosciente: “Sai che la mia vita è tutto un film e in quel periodo viaggiavo parecchio. Una sensazione strana, un misto tra realtà e sogni che facevo durante il coma. Capivo che qualcuno veniva a fare qualcosa sul mio corpo ma… non ricordo bene”. “Mi hanno detto che qui era un disastro e fuori pure. A Varese i primi due pazienti ricoverati sono morti… io sono il terzo, ma sono vivo”.
Fuori tutto è cambiato, il mondo che troverai sarà diverso, ma tu come stai? “Il braccio destro lavora al 40%, il sinistro al 30 e le gambe al 20. Faccio fisioterapia tutti i giorni, ma è faticosa. Forse dovrei reagire meglio ed impegnarmi di più, magari invece che in 30, 40 giorni riuscirei a tornare a casa in 20. Ma per ora va bene così, faccio con calma”.

La calma non è mai stata il tuo forte, sono certo che tra pochi giorni ti sentirai come un leone in gabbia e vorrai fare, fare e ancora fare, per tornare a casa e da noi in quei 20 giorni.
Nella nostra speciale amicizia abbiamo sempre creduto molto nel destino e nelle coincidenze: oggi Varese Sport si è presentato ai suoi lettori con un nuovo volto e in questi ultimi giorni ho pensato tanto a cosa scrivere nell’editoriale. Dopo la telefonata ricevuta all’alba sono certo che l’editoriale più bello sia questo con un amico che ancora una volta ha portato alla redazione una notizia ‘bomba’ da condividere.
Ben tornato tra noi e non permetterti mai più di allontanarti per così tanto tempo.

Michele Marocco

1 commento

  1. Grazie Michele per averci informato sulla salute di Vito leggendo quello che hai scritto su quella telefonata mi si è accaponata la pelle.grazie ancora Gianni Meneghin.

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