Come altre società di calcio dilettantistico della nostra provincia, anche Traguardo Tecnica ha deciso di continuare con gli allenamenti individuali presso il Magister Barasso e il Football Seven di Oggiona Santo Stefano finché la legge lo consentirà, ossia, a quanto sembra, fino ad oggi dato che domani entrerà il vigore l’ultimo DPCM che in Lombardia bloccherà ogni allenamento anche individuale.
D’altronde, la filosofia che sta alla base di questo progetto pensato e realizzato da Alessandro Ferraresi e Pierluigi Gennari, attuale allenatore della prima squadra della Solbiatese, si sposa alla perfezione con le normative attualmente in vigore. “Fin dalla nostra nascita, ci siamo prefissati di lavorare con un gruppo limitato di bambini e ragazzi per volta e di far fare loro esercitazioni individuali e mirate al miglioramento della tecnica di base – spiega Ferraresi -. Ancor di più lo stiamo facendo in questo periodo delicato per noi grandi e anche per i nostri atleti”.

Per voi, dunque, non è cambiato quasi niente dall’introduzione delle ultime normative.
“Sostanzialmente non molto. Da noi non è mai esistito il contatto fisico e i nostri iscritti hanno sempre operato individualmente o in gruppi molto ridotti e formati da al massimo cinque bambini o ragazzi per ogni mister. La formula, insomma, è ottimale per proseguire l’allenamento. Ora, naturalmente, rispettiamo alla lettera il protocollo e, come ogni altra società, da mesi abbiamo separato ingressi e uscite, prendiamo la temperatura all’arrivo, registriamo le presenze e controlliamo che il distanziamento sia osservato. Prendiamo tutte le precauzioni possibili per salvaguardare noi e i nostri iscritti”.

Come avete reagito alla prima Ordinanza del Governatore della Lombardia Fontana che ha vietato di disputare partite e allenamenti?
“Come altre società, ci siamo augurati che potesse fare un passo indietro per consentire gli allenamenti individuali e siamo contenti che l’abbia fatto. Ci siamo fermati un’altra volta pochi giorni dopo quando la circolare del Ministero dell’Interno ha vietato di nuovo gli allenamenti, ma abbiamo ripreso quando il premier Conte e il chiarimento della FIGC hanno riaperto a questa possibilità. Fino a quando non sarà vietato, continueremo ad offrire il nostro servizio; poi, naturalmente, ci adegueremo alle disposizioni governative”.

Com’è l’umore dei ragazzi attualmente? E quello dei genitori?
“I ragazzi sono felicissimi di poter fare attività fisica. Spesso le società a cui sono tesserati sono ferme perchè hanno deciso di sospendere gli allenamenti, mentre da noi possono proseguire. Lo sport è fondamentale per questi bambini e giovani e spesso è l’unica valvola di sfogo che hanno all’interno della settimana e i genitori e noi istruttori lo sappiamo bene. Molte mamme e molti papà sono contenti di portarli in un luogo protetto e sicuro come il nostro e si augurano che non ci siano restrizioni”.

A brevissimo entrerà in vigore il nuovo DPCM che cambierà le carte in tavola.
“Sembra che sia così e rispettiamo tutte le decisioni che saranno prese. Abbiamo già pensato di fare come durante il lockdown primaverile: promuoveremmo i contatti e le lezioni online, faremmo molti video e coinvolgeremmo i nostri ragazzi in modo diverso per non farli sentire soli. Vogliamo che possano mantenersi attivi, seppure con qualcosa di diverso da quello che fanno abitualmente al campo”.

Con la ripresa degli allenamenti a giugno, nei ragazzi ha notato differenze rispetto a come li ha lasciati a febbraio?
“Sicuramente sì. Non hanno potuto fare sport per vari mesi e tecnicamente hanno perso qualcosa, chi più chi meno. Qualcuno ha messo qualche chilo e, in generale, un po’ tutti hanno dovuto riabituarsi alla palla, agli esercizi, al campo. I mesi di stop totale si sono sentiti ed è anche per questo che mi auguro che ora non si vada verso un blocco totale come qualche mese fa”.

In un’intervista che abbiamo fatto lo scorso marzo, ha invitato i suoi ragazzi a vivere lo stop come “un infortunio che può capitare quando si fa sport”.
“Ora si tratterebbe di una ricaduta dall’infortunio a distanza di pochi mesi. Non è facile accettarlo, soprattutto perchè la cura è di difficile individuazione, ma non posso che dire a tutti di tenere duro, di adattarsi alle circostanze e di essere positivi. E’ tosta ma ne usciremo”.

Laura Paganini

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