Il pensiero logico di Matteo Minetti, general manager della Virtus Pallacanestro Luino, ti attacca al muro come un manifesto. Esattamente come le sue parole che, dopo i nuovi provvedimenti emanati da Regione Lombardia, sono tanto crude, quanto inequivocabili. “L’ordinanza numero 623 di Regione Lombardia – dice Minetti – ci riporta, per fortuna, al punto sperato da quasi tutti venerdì scorso (16 ottobre, ndr) quando all’indirizzo di Piazza delle Province Lombarde si era levato un coro disperato: “Lasciateci almeno l’attività giovanile”. Ebbene, ci è stato concesso di poter riportare in palestra i nostri bambini del minibasket e di poter allenare di nuovo i nostri ragazzi del settore giovanile. Il tutto rispettando tutti i protocolli emanati nel luglio scorso e, ovviamente, mantenendo le regole di prevenzione del contagio – igienizzazione, distanziamenti, controlli, allenamenti esclusivamente individuali e a piccoli gruppi – già in uso fin da quando abbiamo ripreso l’attività alla fine di agosto. In questo senso, parafrasando l’NBA, il PalaBetulle diventerà la nostra “bolla” sul lago, il luogo in cui fare allenamento in condizioni di massima sicurezza usando protocolli ancora più seri e rigorosi di quelli già normalmente in uso”.

Come ti trova questa decisione?
“Assolutamente sereno e totalmente d’accordo perchè – argomenta il dirigente luinese – continuo a pensare che il basket giovanile sia l’unico elemento sempre da proteggere e da salvaguardare nella nostra attività. A questa premessa aggiungo che a Luino, ancor prima dell’ordinanza succitata, ci stavamo organizzando per offrire più attività possibili ai nostri tesserati. Quindi, se per forza di cose fossimo rimasti senza pallacanestro, avremmo proposto piscina, sedute di atletica, corpo libero, palestra. Poi, meno male, il basket è tornato al suo posto, in palestra, e posso garantire che utilizzeremo al meglio questa opportunità per lavorare con i nostri ragazzi puntando a farli crescere e migliorare in una situazione nuova per tutti, ovvero senza la fase agonistica la quale, pur determinante, spesso rappresenta un sottile condizionamento. Credo che per qualche mese, o addirittura per un’intera stagione, si possa fare”.

Cosa pensi invece dell’attività senior?
“Non sono mai stato pessimista, ma allo stesso tempo credo che essere realisti sia un dovere. Quindi, per come la vedo io, la stagione dei senior è da considerarsi probabilmente già finita perchè se oggi siamo in queste condizioni, non vedo come tutto ciò possa migliorare il 22 dicembre, 22 gennaio e 22 febbraio quando, a giudizio degli esperti, dovremo affrontare anche l’arrivo della classica, immancabile, influenza stagionale. Di fatto, ci stiamo avventurando in un mondo inesplorato dentro al quale, ragionevolmente, nessuno può fare previsioni. Ed è proprio per questo motivo che preferisco attaccarmi alla logica. Poi, se i contagi da coronavirus dovessero tornare sotto controllo, riprenderemo a giocare con quelle formule che, non a caso, sono state pensate in caso di stagione condizionata dall’emergenza sanitaria. L’importante però è che alcuni addetti ai lavori non usino in modo strumentale la leva del basket giovanile per tentare un colpaccio: tornare rapidamente in campo anche con i senior. I rischi a mio parere sono elevatissimi perchè quello che stiamo vivendo, ma soprattutto quello che vivremo per diversi mesi, sarà solo un lungo periodo di tregua”.

Massimo Turconi

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