In provincia di Varese e con esattezza a Gallarate, c’è un altra “eroina silenziosa” che è riuscita a raggiungere il suo obiettivo nonostante il covid 19 abbiamo letteralmente trasformato le vite degli italiani complicando ogni tipo di attività: Chiara Ponzellini, 28 anni, si è laureata dottoressa magistrale in “Scienza, tecnica e didattica dello sport”.
Con una tesi dal titolo “Effetti di un training respiratorio sui parametri di forza e stabilità del torchio addominale” già pronta, una festa tra amici già organizzata e con la comunicazione scritta “il tuo giorno sarà il 28 febbraio” sembrava tutto procedere nella norma, finchè ci ha pensato questa pandemia a porsi come ultimo, enorme, ostacolo, ad un passo dal traguardo.
La reazione iniziale è stata rabbia, poi piano piano ho metabolizzato la cosa; la mia preoccupazione in realtà era quella che potesse sovrapporsi con un viaggio che avevo programmato da tempo e a cui non avrei assolutamente rinunciato, chiaramente poi è saltato pure quello” ma “danno e beffa” insieme sarebbe stato un po’ troppo. “Per due settimane hanno continuato a posticipare la data fatidica, è diventato un po’ estenuante poiché volevo togliermi il pensiero una volta per tutte ma quando ho ricevuto la mail dal prof in cui venivo informata che la discussione sarebbe avvenuta online, ero sollevata e anche contenta, avrei sperimentato una nuova modalità di laurearmi; probabilmente se fosse stata la mia prima laurea, ci sarei rimasta male ha aggiunto ancora la neo dottoressa.

chiara_1-e1585749063263-300x155Come è avvenuta la discussione? Chi ha preso parte a quest’avventura?
La discussione è avvenuta tramite un programma di videoconferenza con unici spettatori i miei genitori, per la proclamazione, invece, ho concesso a tre mie amiche, grazie a FaceTime, di assistere, solo perché avevo detto loro che mi sarei laureata il giorno seguente e quindi dovevo in qualche modo farmi perdonare“.

Laurea triennale – laurea specialistica: due situazioni diverse sotto tutti i punti di vista. Quali le differenze?
La laurea triennale è stata sicuramente più impegnativa dal punto didattico e di studio, la laurea magistrale invece l’ho vissuta più serenamente, anche se non sempre è stato facile conciliare tempo per lo studio, esami e lavoro“.

Oltre gli studi, tu lavori e fai altre attività: raccontaci qualcosa.
Ho la fortuna di svolgere lavori che hanno a che fare con ciò per cui ho studiato, la mattina lavoro nelle scuole elementari come esperto esterno del CONI e quindi insegno educazione fisica ai bambini; la sera lavoro in palestra come istruttore di sala pesi; inoltre alleno una squadra di ragazzi di 12-13 anni dell’oratorio, OSGB di Madonna in Campagna… diciamo che tutto questo tempo libero mi sembra un sogno“.

Come vivi la tua quotidianità da dottoressa magistrale tra le mura domestiche?
La vivo bene, ora che sono laureata è come essere in vacanza, passo le giornate ad allenarmi, a fare puzzle (anche se ora li ho finiti tutti), a guardare serie TV (una delle mie passioni) ed ultimamente mi sto cimentando nella giocoleria…è imminente un ingaggio nel circo! (ride ndr); ma oltre il diletto devo dire che anche a noi esperti esterni le scuole hanno dato la possibilità di fare lezione da casa per i bambini, quindi mi diverto anche nel fare dei piccoli video con degli esercizi per loro; sicuramente non equivale a fare lezione in palestra, ma è molto stimolante e mi dà anche l’opportunità di mettermi in gioco dal momento che non sono particolarmente a mio agio di fronte alla telecamera“.

chiara_4-300x168Cosa ti manca di più della routine quotidiana? (se ti manca qualcosa)
Sicuramente non lavorare per così tanto tempo non mi è mai capitato, quindi un po’ devo ammettere che non avere più una routine o comunque un programma da seguire durante la giornata non è facile, ma piano piano mi sono abituata; naturalmente un po’ mancano anche gli affetti, sebbene io non sia una gran sentimentale, alla lunga la loro assenza si fa sentire“.

Prospettive future tue personali: come pensi di sfruttare quest’altro titolo di studi? Quali sono i tuoi sogni professionali e tue aspirazioni?
Avendo scelto un campo di lavoro non così semplice, ho diverse prospettive per il futuro, prima tra le quali quella di poter entrare di ruolo nelle scuole; sarà sicuramente una battaglia lunga e difficile, ma sono ottimista”.

Infine: dove ti vedi tra un anno? E tra dieci anni?
Non so rispondere a questa domanda, spero di poter continuare a fare questo lavoro perché è la mia passione; in alternativa andrò a fare l’eremita in Tibet, credo che lì un posticino sia sempre disponibile”.

In bocca al lupo, dottoressa.

 

Mariella Lamonica