Il presidente di Lega Pro Francesco Ghirelli a Napoli per il seminario "Il pallone d' Italia" a margine del quale e' intervenuto sugli episodi di violenza a danno di dirigenti e calciatori della squadra del Foggia, 11 marzo 2019. ANSA / CIRO FUSCO

Garantisce Ghirelli. Per tacitare chi nei giorni scorsi (compreso chi scrive) aveva ipotizzato uno slittamento dell’avvio del campionato causa ritardi nell’amministrazione del Picerno-Bitonto Gate, ieri il presidente di Lega Pro ha tenuto il punto: “Il campionato inizierà come stabilito il 27 settembre. Nessun rinvio, nessuna strana idea in tal senso. Si comincerà come detto da tempo. Chiaro che venerdì 11 ci sarà la sentenza su Picerno e Bitonto in merito a questa brutta storia del calcio scommesse e poi avremo un quadro generale completo. In base a cosa verrà deciso vedremo chi verrà riammesso o ripescato in Serie C. Occorre attendere un altro po’ e poi si proseguirà in tal senso alla stesura dei gironi e ai calendari. Io spero di poterli fare già entro inizio settimana prossima e quindi abbastanza celermente. Speriamo bene”.
Speriamo, appunto. Per dire che a dispetto dell’ottimismo presidenziale, meglio tenere aperta l’icona del rinvio al 4 ottobre. 

Agitato, non mescolato. Sempre Ghirelli ma a chiosa dello stato di agitazione indetto dall’AIC del commissario Calcagno, ha interpretato il pensiero dei più: “Mi dispiace questa agitazione e spero nel buon senso di tutti. Siamo in un Paese in cui il calcio vive in una situazione precaria, così come tante altre attività. La Serie C difficilmente potrà resistere ancora per molto senza tifosi, innanzitutto per la passione, poi perché il nostro calcio dai botteghini ottiene dei guadagni. Il pubblico che va allo stadio garantisce anche sponsorizzazioni, e senza il pubblico gli sponsor non pagheranno. Comincia a vedersi la paura, bisognerà lavorare mentalmente sulle persone per riportarle allo stadio. Si rischia la sopravvivenza di alcuni club, quindi ci mancherebbe solo uno sciopero ora. Speriamo si possa risolvere il tutto presto”. Corretto difendere i diritti. Meno scadere nel corporativismo. Se non nella consorteria.                                                              

Giovanni Castiglioni 

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