Mancano ancora due recuperi all’appello prima di dichiarare chiuso il girone d’andata, ma al giro di boa nemmeno la prima categoria può esimersi dai pagelloni. Tra certezze, sorprese, new entry e brutti voti, chi sono le promosse e le bocciate di questo girone d’andata?

Solbiatese 1911Solbiatese 9: undici vittorie, quattro pareggi e zero sconfitte, 40 gol fatti e 14 subiti: non sono solo numeri da capolista ma sono numeri da prima della classe, da favorita assoluta, da macchina da guerra che fino ad oggi, le battaglie, le ha praticamente vinte tutte talvolta con novanta minuti di bombardamenti, talvolta con giocate da “Asso piglia tutto”; d’altronde i “soldati” di mister Gennari (lui in primis) stanno dimostrando di avere sempre una cartuccia in più da sparare, oltre che un mira perfetta. Ciò che fa più specie è che gli stessi nerazzurri dicano “Percentuale loading 50%”. Più in alto di così dove vorranno arrivare? Bomba atomica.

NFO Ferno_1Ferno 8.5: una delle più piacevoli sorprese della prima parte di stagione, non tanto (e non solo) per questo secondo posto in classifica (28 punti) che resterà tale a prescindere dal recupero con l’Accademia Bmv, quanto perchè lo scetticismo intorno ad una neopromossa è sempre notevole, figuriamoci se poi questa dichiari di voler vincere da subito. Ed invece la banda di mister Minniti sta regalando valore alla prima categoria e sta dimostrando di meritare a pieno le posizioni alte della classifica, con la consapevolezze di potersela giocare fino alla fine. Tanta roba.

IspraIspra 8: se il campionato si chiudesse oggi non solo l’Ispra giocherebbe la post season, ma lo farebbe anche nel suo stadio con il doppio risultato a favore visto che la classifica recita 3° posto e 26 punti; certo il recupero Accademia – Ferno potrebbe cambiare qualcosa non, però, le qualità di questa squadra. Gioco fluido tra una serie di pedine che si conoscono bene e a cui non tremano di certo le gambe, nemmeno quando sei in un Chinetti gremito e di fronte hai la capolista Solbiatese che, in quella serata, vaccillò di fronte alle giocate di Verdi & co. Il cambio di mister, da Baratelli a Pasetti, ha forse ridato un po’ di brillantezza ad una squadra che tra l’ottava e l’undicesima giornata raccolse meno di quanto seminato, ma un po’ come la prova commutativa dell’addizione “invertendo gli addendi il risultato non cambia”: ecco che il valore di questa squadra è rimasto invariato, e ad oggi, forse più di qualche mese fa, se ne sono resi conto in tanti. Cuor leggero, testa pesante (e pensante).

Solbiatese-Accademia BMV 02 accademia BMVAccademia Bmv 7.5: anni fa l’avvocato Agnelli parlando di Zinedine Zidane sentenziò “Più bello che utile”, come a dire “Rimango incantato a guardarlo, ma poi?”, ecco che allora il nesso con l’Accademia Bmv (25 punti e 5° piazza ma con una partita in meno) viene quasi spontaneo perchè se c’è una stagione in cui a Vanzaghello debbano dimostrare di essere “tanto belli quanto utili” è proprio questa. Gioco e potenzialità non mancano, ma un po’ di cinismo in più in fase offensiva (nonostante bomber Izzo sia l’attuale vice capocannoniere del girone con 14 gol) non guasterebbe e garantirebbe l’entrata principale al “Paradiso dei playoff”. Diamante grezzo.

03 valceresioValceresio 6.5: la domanda è una sola: questa squadra è più quella che ha fermato la corazzata Solbiatese o quella che fatica contro le cosiddette “piccole”? Difficile dare risposta ad oggi, affidandoci alla classifica la si ritrova in 5° piazza con 25 punti, ma probabilmente i numeri non bastano per capirla fino in fondo. Con una difesa più titubante del solito (22 reti subite), con l’attacco che vale il 4° del girone (29 reti fatte) e con il centrocampo che ha perso troppo presto il suo gioiello Golisciano, sta a mister D’Onofrio trovare la formula della continuità per far sì che la Valceresio non termini la stagione in anticipo rispetto alle previsioni iniziali; sicuramente le posizioni alte della classifica sono alla portata di Piccinotti & co. Equazione.

17 bosto-valceresioBosto 7.5: come un bambino che si stropiccia gli occhi, incredulo, di fronte al regalo tanto sognato per Natale, guardi la classifica e vedi il Bosto a 25 punti in 6° piazza (ma solo in virtù di classifica avulsa e differenza reti) e ti chiedi: ma è tutto vero? Giovani di talento su giovani di spessore, un mister (Epifani) che la sa lunga e gente che “pennella arcobaleni” rendendo ancora più colorato il mondo Bosto (per info chiedere a Federico Tasco 12 reti all’attivo): il segreto di questa squadra è probabilmente non avere segreti, ma a questo punto altro che Cenerentola della prima. Rimanere con i piedi per terra un obbligo, limare la fase difensiva un dovere (27 reti subite) ma sognare non è più “vietato”. Da favola.

san micheleSan Michele 7.5: le prime 5 partite valgono 3 punti e allora qualche domanda te la fai. Ti affidi ad un Santo che più che San Michele si chiama San Lorenzo Ciccone da Solbiate Arno il quale con tanto di bacchetta magica trasforma in oro tutto ciò che tocca (15 reti, attuale capocannoniere del girone) ma quello che lui non tocca “luccica” comunque (19 reti subite, 4° miglior difesa del girone). Mister Saporiti sa bene, però, che cullarsi sugli allori è un’arma letale, “lavorare e crederci” dev’essere il mantra nella testa di ogni giallonero visto che quell’attuale -2 dai playoff fa gola, eccome, e ha reso questa prima parte di campionato “dolcissima”. Ciambella col buco.

arsagheseArsaghese 6: il cinque della prima parte di stagione che si contrappone esattamente al sette della seconda metà, vale una sufficienza speranzosa. Dopo una partenza shock con la prima vittoria acciuffata solo al 5° turno, i ragazzi di mister Marsich, oggi a quota 19 punti, meno 6 dai playoff ma in attesa di completare il girone d’andata con il recupero a Cantello, sanno di essersi giocati diversi jolly e che sbagliare, d’ora in avanti, costerà caro, ma sanno anche che quei sette risultati utili consecutivi non sono frutto del caso. Certo per stare sul treno delle big bisogna viaggiare forte, crederci ed osare di più perchè quei 14 gol fatti, secondo peggior attacco del gruppo, non possono bastare per i sogni di gloria. Dopo queste vacanze natalizie,  l’Arsaghese tirerà fuori dal sacco un po’ di sana voglia di divertirsi? Luna park.

TRADATETradate 6: altra realtà difficile da decifrare è quel Tradate che fa da spartiacque in graduatoria (9° posto, 19 punti) capace di cambiare tre allenatori (da Garantola a Castiglioni all’attuale ed esordiente Fera) perdendo un po’ la bussola in questa prima parte di campionato. In una prima categoria in cui è un attimo stare su ed un attimo stare giù, il girone di ritorno sarà il momento della verità per una formazione che ha sì carte da giocarsi ma anche qualche limite da limare alla svelta. Un tecnico giovane e preparato, seppur meno esperto di altri, potrebbe dare nuovo entusiasmo e fungere da appiglio per stare a galla, o magari anche per concedersi un 200 stile libero alla Federica Pellegrini che varrebbe un’impresa. Pinne, fucile ed occhiali modalità on.

folgore legnanoFolgore Legnano 6: con negli occhi ancora il capolavoro dello scorso anno che valse un magnifico playoff, la Folgore si ripresenta ai nastri di partenza con delle certezze e qualche pezzo di puzzle da incastrare nel quadro grigiorosso. Se la certezza assoluta si chiama Gazzardi, autore di dieci reti delle diciannove totali, il punto è proprio questo ovvero che la dipendenza da un unico bomber possa essere un’arma a doppio taglio e che con una difesa da appena 18 gol subiti (medaglia di bronzo nel girone), resta la fase offensiva il cruccio su cui migliorare sia per dare fiato al numero nove, sia per risultare anche più imprevedibili nelle prossime quindici finali dove, insieme alla grinta tipica della classe operaia legnanese, si decideranno le sorti di una squadra che ha voglia di provare a ripetere “lo straordinario”. Bicchiere mezzo pieno, bicchiere mezzo vuoto.

San Michele-Turbighese 01Turbighese 6: realtà che arriva dal milanese e che nel girone abitudinario avrebbe puntato ai playoff, si trova al cospetto di un campionato “sconosciuto” e constata con mano la durezza di questi girone. L’entusiasmo iniziale si affievolisce un po’ troppo in fretta, tant’è che oggi quei 18 punti valgono una salvezza risicata. Nuova linfa arriva dalla vittoria nel derby con la Ticinia ma anche da un calciomercato invernale che ha assicurato nuove frecce al proprio arco, ora però bisogna fare centro. Tiro al bersaglio.

crennese gallarateseCrennese Gallaratese 6: le cose belle capitano quando meno te lo aspetti ed è così che la Crennese Gallaratese si affaccia in questo campionato, con negli occhi ancora l’emozione di un ripescaggio in extremis e preso al volo, perchè certi treni non aspettano. Le prime domeniche sono ciò che non ti aspetti: punti pesanti, personalità e soprattutto un pareggio al Chinetti che fa sognare. Poi qualche conto lo si paga con le altre big del girone (Valceresio, Ferno, Ispra) e allora è un attimo viaggiare ad altezza terra. La Crenngall però resta in piedi e con sacrificio ed umiltà risponde presente all’appello di chi vuole salvarsi nonostante oggi i punti siano 18 e la posizione numero dodici spingerebbe Apone e compagni ai playout. Per scongiurare l’agonia della post season, c’è da farsi trovare pronti, vietato spegnere la luce. Faro nella notte.

ticinia-bostoTicinia 5.5: un po’ come per la Turbighese, quando a sorpresa ti ritrovi inserita nel girone A non sai nemmeno tu se essere curioso o spaventato, e allora partecipi al gioco come un giocatore di “Un, due, tre, stella” che prova a muoversi in avanti senza farsi vedere e senza fare troppo rumore. Ed invece, in una realtà dove la linea, apprezzabilissima, è stata “largo ai giovani”, forse un po’ di baccano non guasterebbe, ma ancor prima che alzare il volume bisognerebbe sintonizzarsi sulla stazione giusta perché quei 18 punti frutto di 5 vittorie, 3 pareggi e 7 sconfitte, con appena 15 gol fatti e 26 subiti, più che una frizzante puntata di “Ciao Belli” su Radio Deejay equivarrebbero ad un Rosario di Radio Maria da qui fino a maggio.

cantelloCantello Belfortese 5: studiare a memoria il vocabolario non basterebbe per trovare le parole giuste per descrivere il girone d’andata dei biancorossi. Per il secondo anno consecutivo le grandi ambizioni iniziali lasciano presto il posto ad una realtà che non ti aspetti: 14° piazza ed appena 11 punti. La ruota non gira e lo si capisce in fretta da alcuni infortuni inaspettati o da partite in cui si perde il conto degli episodi controversi, ma il mondo del calcio è un po’ come un Casinò, se sei convinto di vincere non entri, se hai paura di perdere tutto nemmeno. In una situazione così complicata, dove le prime risposte mancanti derivano da quel reparto offensivo di cui si contano solo 17 reti, la prima mossa è stata cambiare tecnico, con Marchiorato che attende l’esordio nel recupero con l’Arsaghese, la seconda acquistare il terzino Canazza (’99) dal Morazzone ed il centrocampista David Silva Fernandes (’86) dall’Olimpia. La terza e definitiva mossa può essere una sola: remare tutti insieme in un’unica direzione. AAA scialuppa di salvataggio cercasi.

san marcoSan Marco 5: a giudicare dal mercato estivo sembrava che la società avesse voluto alzare un pochino l’asticella di questa squadra bustocca, ed invece ci vogliono undici giornate per acciuffare la prima vittoria stagionale, logico che qualcosa non abbia funzionato. Secondo i numeri, che al momento vedono la San Marco in penultima piazza con 10 punti, l’attacco sterile (15 reti fatte) e una difesa perforata per ben 31 volte, non dovrebbero lasciare scampo ai biancoblù che già lo scorso anno si tennero stretti la categoria per il rotto della cuffia con un playout da brividi. Ma la San Marco, che nelle ultime 5 giornate ha conquistato 6 punti, vuol dimostrare di aver capito la lezione ecco perché fiducia piena ai mister Efrem e Torretta (scoltando in primis la volontà dei ragazzi), tanta voglia di crederci e pedalare. Finchè c’è vita, c’è speranza.

ANTONIANAAntoniana 4: più che una pagella questo giudizio pare una schedina “1, X, 2”. Tre punti che derivano da tre pareggi, 8 gol fatti, 35 subiti, tre mister in un solo girone ed un certo via vai in questa sessione di mercato, possono solo valere un votaccio ai giallorossi, in ginocchio sui ceci e dietro la lavagna. Ma un po’ come quando a scuola rischi la bocciatura definitiva, per il ripasso che vale una salvezza ti affidi al “secchione” di turno, ecco perchè sulla panchina bustocca siede mister Pavone, colui che lo scorso anno fece studiare giorno e notte i suoi ragazzi, per poi prendere un dieci e lode nella verifica dell’ultimo giorno di scuola che scongiurò, addirittura, i playout. E quest’anno? È aperta la caccia al secondo miracolo consecutivo. Nothing is impossible, maybe.

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Mariella Lamonica