Morse: 6 Pochi minuti a dare fiato a El General, ma fa sentire la sua presenza sotto canestro con due incursioni vincenti.
Scola: 8 Che dire…tripla doppia a 40 anni: 23 punti, 11 rimbalzi e 10 falli subiti. Se Varese porta a casa i due punti, lo deve sopratutto al cambio di marcia dell’eroe argentino. 5 punti nei primi 20′ e area blindata e sconosciuta, poi si riprende il suo posto nel pitturato e disputa 25′ da vero califfo mettendo i punti della rimonta e non solo. Infinito.
De Nicolao: 6,5 Mette sempre tanta difesa nella sua prestazione, oggi poi la condisce anche con assists e il canestro nel supplementare dell’83-82 dopo essere appena entrato. Un cesto dall’importanza elevatissima. Coraggioso.
Jakovics: 5,5 Probabilmente il meno brillante dei biancorossi. Paga dazio anche in difesa e si fa vedere solo una volta con un guizzo dei suoi. Troppo poco.
Ruzzier: 6,5 Si spende bene in difesa su Chery limitandolo tant’è che il primo allungo di Brescia arriva con entrambi in panchina e Vitali a dirigere il traffico. Commette qualche errore che potrebbe essere limato, ma ha il pregio di segnare la tripla del 70-68 e, si sa, chi arriva per primo a 69 vince….
Andersson: 5,5 Solo 4′ nei primi 20′ per lo svedese che si riscatta in avvio di ripresa facendo parte del quintetto di pirati che piazza un parziale di 13-3 in 5′ con cui Varese torna a contatto. Deve comunque cresce a livello di impatto offensivo.
Strautins: 6 Insomma, Crawford è una brutta bestia da marcare in difesa, la mira non è proprio quella dei giorni migliori (2/12 complessivo dal campo), ma Arturo ha un grosso merito: con Brescia tornata a -1 sull’88-87 non gli trema la mano e realizza la tripla pesantissima del 91-87 con cui Varese respinge per l’ennesima volta una Brescia mai doma. Per lui anche 10 rimbalzi.
De Vico: 7,5 Tiene a galla Varese nei primi 20′ quando l’OJM soffriva le trappole bresciane. Triple a ripetizione, difesa e una splendida sedia tolta da sotto al malcapitato Moss. Poi si fa leggermente da parte quando gli altri attori salgono sul palcoscenico. Immortale.
Ferrero: 6 Prova di sostanza del capitano che graffia la gara, ma fornisce il suo concreto apporto.
Douglas: 7 All’inizio si perde un paio di volte Kalinoski che buca la retina, poi soffre quasi costantemente la marcatura bresciana che gli piazza ai garretti due tipi come Moss e Crawford noti non certo per la loro tenerezza. Però, il finale lo vuole tutto per se. Prima la tripla dell’86-84, poi, da vero campione, crea la tripla della vittoria dove altri avrebbero preso solo mosche. Chapeau.
Matteo Gallo