La magnifica zona di comfort fatta di orari “giusti”, di un lavoro che appaga, di amici veri, di persone che dimostrano affetto, di calcio e di tutto ciò che può far star bene un ragazzo di 28 anni, non sempre sono l’emblema perfetto di un vissuto assetato di cure e attenzioni. Per germogliare, per crescere, per poter dare alla propria vita colori diversi, il pittore o il protagonista del quadro, hanno bisogno di affacciarsi altrove e/o di immergersi in paesaggi differenti. Può succedere, dunque, che ad un certo punto il coraggio arrivi a coordinare tutti i tuoi movimenti e l’ambizione a trascinare i pensieri oltre un oceano.
Ed è così che Lorenzo Ciccone non ha apposto resistenza, né a coraggio né ad ambizioni.
“In Italia mi trovavo in una magnifica zona di comfort lavorativamente parlando e non: facevo orari da sogno (9.30-12.30 15.00-19.00), in pausa pranzo andavo in palestra, il mio lavoro mi piaceva molto, tante persone mi volevano bene, tuttavia volevo qualcosa di più dalla mia vita e quando è arrivata l’opportunità di trasferirimi a lavorare a New York non me la sono fatta sfuggire”.
L’attaccante del Cantello Belfortese, negli scorsi anni protagonista a suon di gol con la maglia del San Michele, è salito su un aereo e si è lasciato alle spalle un intero oceano di cose belle, ma non abbastanza per assecondare i suoi sogni.
“Sono una persona affamata, un po’ come in area di rigore, volevo di più per la mia carriera e alla fine eccomi qua”.
Qua dove esattamente?
“Il 13 ottobre sono partito per New York, abito a Manhattan, praticamente in Times Square, ma nei prossimi mesi mi sposterò in una zona più residenziale, Soho o West Village vedremo”.
Che ci fa Lorenzo Ciccone nella “grande mela?”
“A novembre/dicembre dello scorso anno ho ricevuto una proposta di lavoro a cui non potevo dire di no, le pratiche da fare per un trasferimento simile sono tante, per fortuna gli avvocati della mia nuova azienda mi hanno aiutato, inoltre il covid ha rallentato tutto, ma alla fine ce l’ho fatta ed eccomi qua”.
Di cosa ti occupi esattamente?
“Lavoro come Business Developer per l’area Contract di un luxury brand di mobili chiamato Molteni&co | Dada, in sostanza cerco nuove opportunità di lavoro riguardanti grosse forniture (grattacieli, hotel, enormi palazzi…) in tutti gli Stati Uniti. Io mi occupo di creare relazioni con nuovi clienti e di mantenere i contatti con quelli già preesistenti (architetti, developers, interior designers…)“.
Qual è la tua giornata tipo?
“La mia giornata tipo vede la sveglia alle 6, allenamento in palestra o corsa a Central Park, colazione e poi in ufficio dalle 9 alle 17 con pausa pranzo. Lavoro in un team incredibile di persone, simpaticissime e che cercano sempre di aiutarmi; nel post lavoro solitamente vado in un bar cercando di creare nuove amicizie e di socializzare oppure torno a casa, mi preparo la cena, guardo un film”.
Trasferirti in una città così grande e diversa come NY era un tuo sogno nel cassetto?
“Essendo partito, dopo le superiori all’età di superiori di 19 anni, da un lavoro umilissimo qual è il fabbro, poter lavorare e vivere a NY era davvero un sogno. Il fatto che io sia qui è l’esempio lampante che quando si ha un sogno, lavorando duramente, si può avverare, anche nei momenti più difficili, anche quando meno te lo aspetti…io ce l’ho fatta forse nell’anno più complicato in assoluto, eppure sono qui, felice, orgoglioso di me stesso ma con una valigia piena di tanti altri sogni, l’ho detto, non sono uno che si accontenta”.
La tua è una scelta definitiva o ti sei dato un termine?
“Questo non lo so, non mi sono posto domande in questo senso, “this in NY”, la città, magica, dove tutto può succedere. È la terra delle opportunità, nessuno può sapere cosa succederà domani”.
Situazione covid: come la si vive in America? Quali sono i comportamenti attuati?
“Come tutti sanno gli Stati Uniti sono il paese più colpito al mondo da questo brutto virus, New York è irriconoscibile senza turisti, qui tutti usano la mascherina sia all’interno che all’esterno dei locali, sono molto accorti da questo punto di vista. Tantissime persone lavorano in smart working, speriamo che tutto questo passi in fretta”.
Capitolo “politica”: sei arrivato negli Stati Uniti in un periodo molto particolare anche per le elezioni che hanno visto nominare presidente Joe Biden: qual è e soprattutto quale è stato il clima di quei giorni?
“Durante i giorni di votazione e conteggio le persone erano molto tese perché temevano in una vittoria di Trump, NY si è schierata totalmente dalla parte di Biden ed è per questo motivo che quando è uscita la notizia della vittoria di Biden, i new yorkesi l’hanno vista come una liberazione, si sono riversati in piazza a festeggiare, gente che faceva il bagno nelle fontane, c’erano molto similitudini con i famosi festeggiamenti italiani del 9 luglio del 2006”.
A proposito di calcio: quest’anno avevi iniziato una nuova avventura con il Cantello Belfortese, che ambiente hai trovato? Dove pensi potrà arrivare questa squadra quando si tornerà a giocare?
“Ho trovato un bell’ambiente, devo dire che la famiglia Fontana ci mette tanta passione nel seguire questa società, il gruppo era molto affiatato ed il divertimento dentro e fuori dal campo garantito, credo che se questa squadra dovesse trovare più continuità potrebbe anche arrivare ai playoff anche se senza di me, insomma, la vedo un po’ difficile”. (ride ndr)
Oltre la palestra stai praticando sport a New York o pensi di intraprendere una nuova avventura calcistica?
“Per il momento mi tengo in forma con l’attività atletica ma non ho ancora avuto tempo di cercare una squadra di calcio, lo farò di sicuro nel 2021 ma non nascondo che sono aperto e curioso e che quindi mi piacerebbe scoprire anche altre discipline”.
Momento nostalgia: senti la mancanza dell’Italia?
“Devo essere onesto è passato troppo poco tempo per sentire la mancanza del Bel Paese, di sicuro mantengo contatti costanti anche per tenere monitorata la situazione, ma al momento sono così felice della mia scelta che non ho nostalgia”.
Cosa ti aspetti dal 2021? Quali sono i tuoi progetti? ?
“Nonostante un’annata complicatissima io nel 2020 sono riuscito a svoltare la mia vita e per il 2021 continuerò a spingere al massimo per raggiungere i miei obiettivi lavorativi e non. Mi aspetto un anno pieno di soddisfazioni, tanto lavoro ma anche tanto divertimento, ho davvero un mucchio di sogni che voglio realizzare”.
E con questa tenacia, chi può fermarlo?
Mariella Lamonica