Le Luino ladies sono da anni un punto di riferimento del calcio femminile del CSI nella nostra provincia e, con i loro sorrisi e passione sfrenata per questo sport, sono l’esempio che se davvero ami qualcosa non devi farti fermare da nessuno. La loro forza è l’unione e da questa stagione a consolidare ancora di più quella loro alchimia c’è una nuova figura, Laura Consonni, allenatrice delle Ladies. Nuova solo per il ruolo, perché Laura da tre anni che gioca nel Luino e, a 37 anni, con quasi altrettanti di esperienza sul campo, si è buttata in questa avventura che, sfortunatamente, è stata fermata sul nascere dal Covid.
Com’è nata questa avventura da allenatrice delle Luino Ladies?
“La dirigenza ha deciso di fare questo cambiamento e iniziare un nuovo progetto di cui faccio parte non solo io, ma comprende tutte le altre ragazze. Ad esempio c’è la mia vice Mariella della Valle, poi una ragazza si occupa della parte social, un’altra della parte economica. Ci sono anche il direttore sportivo Raffele Marin, il presidente Donato Columpsi e il preparatore dei portieri, Tomas Zanellato. Lo abbiamo chiamato, appunto, “progetto in rosa” ed è anche un modo per metterci nei loro panni e capire cosa c’è intorno”.
Hai accettato subito o eri titubante?
“Lo ero solo per paura di non riuscire più a giocare, poi invece abbiamo chiesto al CSI se fosse fattibile ed è stata “creata questa regola” che mi ha permesso sia di giocare e sia di essere in panchina”.
Che cosa vorresti dare a queste ragazze? Che obiettivi hai?
“Il mio primo obiettivo è quello di creare un gruppo unito, non solo in campo, ma anche al di fuori. Realizzare un’unione, il far sì che si fidino l’una dell’altra e sto cercando di farlo. Rispetto all’anno scorso si è già sentita la differenza, questo ulteriore attaccamento al gruppo. All’inizio erano timorose perché passavo da compagna ad allenatrice e c’è confidenza tra di noi, ora se serve devo anche sgridarle”.
Come stavano reagendo le ragazze al tuo stile di gioco?
“Bene, spero non lo abbiano dimenticato (ride,ndr). Sono una persona che scherza però alla fine voglio vedere le cose. Registriamo le partitelle così da vedere dove sbagliamo e mi stava piacendo come stavano capendo”.
Hai una filosofia che cerchi di trasmettere a loro?
“La squadra, punto. Non esiste una sola persona, si vince e si perde insieme”.
Il vostro è un progetto iniziato qualche anno fa e tu sei a Luino da tre anni. Hai visto un’evoluzione, non solo a livello tecnico, ma anche di approccio in generale al calcio femminile?
“Al loro primo anno ci ho giocato contro mentre ero con il Gravellona Toce e il caso ha voluto che noi del Gravellona abbiamo vinto il campionato proprio contro il Luino all’ultima giornata e le Ladies, essendo alla loro prima esperienza con ragazze giovani, erano ultime in classifica, ma sin da subito si è creata un’amicizia. Ho continuato per un altro anno con il Gravellona e successivamente mi hanno chiamato e ho visto la loro voglia, grinta, il fatto che sia tutto gratuito, perché nessuno prende niente qui ed è stato un ottimo approccio. C’è anche la scuola calcio e da quest’anno abbiamo pure un campo nuovo e, ormai, siamo rimaste solo noi in zona se ci si vuole avvicinare al calcio femminile”.
Come avete reagito a questo stop? Pensi si riprenderà a breve?
“E’ stato brusco, ci siamo fermate il venerdì e due giorni dopo avremmo dovuto iniziare il campionato. Ci siamo allenate per un mese e mezzo e c’era affiatamento. Da una parte questo blocco ci ha demoralizzato ma dall’altra cerchiamo di stare vicine e abbiamo voglia di riprendere, spero si possa fare il prima possibile. Anche il solo ritrovarsi per allenarsi, con il giusto distanziamento, è utile”.
Con quest’anno al termine tiriamo le somme: calcisticamente parlando, com’è stato e cosa ti auguri per il futuro?
“Siamo partite con questo nuovo progetto e vorrei riuscire a portarlo a termine perché di fatto non abbiamo neanche iniziato. Poi vorrei farmi capire come sono come allenatrice”.
Roberta Sgarriglia
