Lo stop forzato dettato dall’emergenza Coronavirus ha colpito anche l’Uboldese, formazione che, al momento della pausa, era a 6 punti dalla zona playoff. Quando ancora è stato possibile, la truppa di mister Maestroni è riuscita ad allenarsi per qualche giorno all’Island Fun Village di Busto Arsizio, centro sportivo dello stesso tecnico, ma il blocco totale delle attività ha fermato tutti, rossoneri compresi.

Come state affrontando questa situazione?
“Nella settimana in cui si poteva ancora farlo, siamo riusciti ad allenarci quattro volte rispettando la distanza di un metro gli uni dagli altri e le norme imposte dal decreto. I ragazzi sono rimasti molto contenti di tornare in campo e, dunque, in un certo senso alla normalità, ma tutto ciò è durato poco e da allora non ci siamo più visti”.

Ha dato loro un programma individualizzato di allenamento?
“Sì, ho fornito ad ognuno una serie di esercizi da svolgere per provare a mantenere la forma, ma so bene come in questo momento non sia facile eseguirli. Non ho chiesto di farmi un report del lavoro individuale, lascio libertà”.

Secondo lei i campionati ricominceranno? Quali sono le soluzioni possibili?
“Penso che non ci sia il margine utile per portare alla conclusione i campionati dilettantistici. Sono due le possibili soluzioni e non invidio chi dovrà prendere una scelta che, in ogni caso, scontenterà qualcuno: o si annulla tutto e si fa come se questa stagione non fosse mai esistita, o si tiene conto della classifica al momento dello stop o alla fine del girone d’andata. Personalmente dispiacerebbe perdere completamente un anno e fare come se questa fosse una stagione di transizione; sono tanti gli sforzi economici e non che stanno dietro ad un campionato e ad un club”.

Dal punto di vista personale, come sta vivendo questa situazione?
“Non è semplice. Il mio centro sportivo Island Fun Village è chiuso dall’inizio di marzo e non si sa quando potrò riaprirlo. Sono preoccupato soprattutto per gli strascichi economici che questo virus lascerà dietro di sé: dovremo tutti rimboccarci le maniche ma se lo Stato non verrà incontro alle imprese sarà tragico. Credo che andremo incontro ad una crisi economica peggiore dell’ultima. L’impatto del Coronavirus sarà maggiore anche rispetto all’11 settembre: allora siamo tutti rimasti colpiti emotivamente, ora ne va dei posti di lavoro”.

 Laura Paganini