“L’impossibile è solo un’opinione”. È questo il messaggio che il campione mondiale di apnea Umberto Pelizzari e il nuotatore Manuel Bortuzzo hanno voluto dare ai moltissimi partecipanti alla serata “Lo Sport come terapia”, organizzata dalla onlus “Mai pura” a Busto Arsizio ieri sera.

Tanti, tantissimi giovani hanno voluto vedere da vicino il giovanissimo Bortuzzo, balzato agli onori della cronaca per un terribile incidente, che gli è accorso un anno fa e che lo costringe su una sedia a rotelle, a causa di una lesione al midollo osseo. Nonostante questo, Manuel ha voluto dare un messaggio importante ai presenti, soprattutto bambini e volontari delle diverse associazioni cittadini. “Quando ho un problema – dice – lo risolvo spesso con lo sport: per me il nuoto, e lo sport in generale, va oltre a tutto. Quando ti rimetti a farlo, nonostante i problemi, e nel mio caso nonostante la sedia a rotelle, tutto torna come prima”.
Poi, commosso ricorda. “Dopo un mese dall’incidente ho avuto il bisogno di tornare in acqua e fare due bracciate. Nel mio caso lo sport mi ha salvato. Sono stato lontano dalla vasca un solo mese e il solo sentire l’odore del cloro mi ha dato un’emozione pazzesca”.
Il giovanissimo nuotatore ha usato lo sport come terapia, nonostante all’inizio erano più i suoi familiari a spingerlo a riprendere una vita “normale”. “La mia condizione – conclude Bortuzzo – è cambiata non certo per mia volontà. Posso dire a tutti che non bisogna sentirsi mai soli, io non mi sento così. Quello che voglio fare ora è tirare fuori qualcosa di bello da regalare a chi sta male. Prima sognavo le Olimpiadi di Tokyo 2020, ora lo sogno ancora, ma in modo diverso, perché se credi in qualcosa lo fai”.

Accanto a lui il bustocco Umberto Pellizzari che ha ripercorso tutte le sue tappe per le conquiste delle medaglie d’oro di apnea, e di come ha gareggiato con un timpano rotto. Due sportivi, due esempi che hanno emozionato e fatto riflettere.

Silvia Galli