Dopo 6 stagioni al Cairate, Michael De Luca ha cambiato aria e, corteggiato da tantissime squadre durante l’ultimo weekend a dir poco bollente, ha scelto l’Aurora Cerro Cantalupo. Attaccante esterno (ma nelle ultime stagioni ha giocato punta centrale) classe 1996, torna a calcare i campi della Promozione, un campionato che ben conosce e nel quale, grazie alle sue ottime qualità, ci sta alla grande.
Dopo la chiusura del Cairate, ti sei trovato svincolato. Perché hai deciso di dire sì all’Aurora Cerro Cantalupo?
“Già in estate, appena si è aperto il calciomercato, si erano fatti sentire, avevano provato anche a fare un’offerta per me al Cairate, ma è stata rifiutata. Quello che è successo pochi giorni fa al mio ex club li ha portati a ricontattarmi, così come hanno fatto tantissime altre società della zona ed è stata una proposta che mi ha convinto appieno. Ho parlato con il presidente, con il direttore sportivo Corio e con mister Gilardengo e tutti mi hanno fatto una bellissima impressione. Il progetto è ambizioso e il gruppo è forte. In più conosco già Moretta e Bortignon e, abitando a Rescaldina, per me è molto comodo. Sono davvero felice e non vedo l’ora di cominciare”.

Quando inizierai ad allenarti?
“Per il momento il mister mi ha dato un programma individualizzato e prima di unirmi al gruppo farò il tampone e le visite di rito. Martedì sera sono andato al campo per consegnare le ultime carte e, con le dovute distanze, ho cominciato ad incrociare qualche mio nuovo compagno che era lì per allenarsi. E’ stata una bellissima sensazione che ho riprovato dopo un po’ di tempo”.

Il tuo percorso con la maglia del Cairate è stato lungo e intenso. Come lo descriveresti?
“Ho giocato tre campionati di Promozione, uno di Prima Categoria e due di Seconda Categoria. Purtroppo siamo andati scendendo mentre le problematiche in società sono andate aumentando e hanno portato alla recentissima rinuncia alla Seconda Categoria. I primi anni si respirava un’aria da Serie D o quasi, l’organizzazione era perfetta e l’ambiente decisamente serio. Purtroppo poi le cose non sono andate come tutti speravamo e abbiamo sofferto, ma rimarrò sempre legato a quel club e a mister Curatolo. Sono affezionato a lui e mi ha aiutato nel mio percorso di crescita. Se ne dicono tante sul suo conto, ma bisogna saperlo prendere e ci siamo sempre intesi bene. Non posso che ringraziarlo”.

Il tuo vincolo con il Cairate sarebbe scaduto l’anno prossimo. Non ti è pesato che più volte negli anni non ti abbiano concesso lo svincolo?
“Sono arrivato in prestito dal Fenegrò a 17 anni e poi sono rimasto per sei stagioni di alti e bassi. Non ho vissuto sempre bene il vincolo, soprattutto quando, dopo i primi tre anni di Promozione, mi sono arrivate richieste importanti, rifiutate dalla società. Probabilmente allora ero meno pronto di adesso, ma un po’ mi è pesato. La chiusura del Cairate ha anticipato di un anno la mia decisione di andare in un’altra squadra e di trovare nuovi stimoli, ma non posso che ringraziare tutte le persone che mi hanno accompagnato nel mio percorso”.

Riabbracci il campionato di Promozione. Che cosa ti aspetti?
“Sarà un campionato completamente diverso rispetto alla Seconda Categoria, ma penso di riuscire a cavarmela ancora abbastanza bene. Non avendo cominciato la preparazione con il Cairate, sono fermo del tutto da marzo e si vede. Ho bisogno di ritrovare brillantezza, corsa e contatto con la palla, ma scalpito per ricominciare. Mi metto nelle mani del mister che quando mi vedrà pronto mi prenderà in considerazione. Non so se questo avverrà già per la prima giornata, ma cercherò di bruciare le tappe per essere utile alla squadra il prima possibile”.

Qual è il tuo obiettivo?
“L’anno scorso ho segnato 29 gol, ma si tratta di un’altra categoria. Tre anni fa, nell’ultimo mio campionato di Promozione, sono andato in doppia cifra e il mio obiettivo è fare altrettanto bene sotto porta. Ultimamente ho giocato da prima punta, ma il ruolo che preferisco è l’esterno di un attacco a 3 partendo da sinistra. In ogni caso, non ho problemi di posizione e dovunque il mister mi metterà io cercherò di farmi trovare pronto”.

Quali sono le tue emozioni?
“Sono contentissimo. Dopo aver saputo della chiusura del Cairate mi è dispiaciuto tanto perchè è stata “casa mia” per anni. Ora, però, sono carichissimo e ho tanta voglia di mettermi in gioco in un altro ambiente. Spero di vincere questa sfida. Inoltre, mi ha fatto piacere aver ricevuto tante proposte; si vede che nel tempo ho fatto qualcosa di buono”.

Laura Paganini

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