L’emergenza sanitaria rischia di mettere in ginocchio parecchi settori, ma non è riuscita a scoraggiare lo spirito di chi ha voglia di fare e di lavorare per superare le mille difficoltà. Ne è un esempio Mirko Pinton, classe ‘74, che resta saldamente attivo su tre fronti: guida la Newsciclismo, team amatoriale di cui è vicepresidente, porta avanti il suo Bar Charlie a Bisuschio e ha recentemente aperto il Bed-and-Breakfast Casa Charlie ad Arcisate.
La passione per il ciclismo nasce presto, a sei anni, e da allora Mirko non l’ha mai abbandonata. Anzi, l’ha coltivata nel tempo ottenendo importanti risultati a livello amatoriale: lo scorso anno, ad esempio, ha vinto la Medio Fondo nella categoria 45/49 durante i tre giorni di spettacolo della Granfondo Tre Valli Varesine. Lo ha fatto, ovviamente, indossando i colori arancio-neri della Newsciclismo: “La squadra, di cui Alessandro Locatelli è presidente, è stata fondata nel 2009: ad oggi siamo una cinquantina e siamo molto attivi a livello amatoriale disputando parecchie gare su strada, ma ci diamo da fare anche per quanto riguarda il ciclocross. Siamo amatori solo sulla carta: non è che ci troviamo per una sgambata solo nei weekend, ma ci alleniamo tutti i giorni. Insomma, siamo amatori di stampo ‘professionistico’ e abbiamo corso gare anche all’estero: siamo stati in Austria e in Spagna, ospitati dal nostro amico Óscar Freire”. 

Come è nata l’amicizia con un pluricampione del mondo come Óscar Freire?
“L’ho conosciuto nel ’99 grazie al mio vicino di casa Daniele Nardello, all’epoca suo compagno di squadra alla Mapei; da lì è nato un bellissimo rapporto di amicizia che dura tutt’ora. Tra l’altro Daniele fa parte della Newsciclismo, così come Mauro Antonio Santaromita (fratello di Ivan Santaromita, ndr), che è stato un gregario del grande Gianni Bugno”.

Che anno è stato il 2020 per il ciclismo amatoriale?
“È stato, ed è tuttora, un anno difficile perché la stagione non ha nemmeno fatto tempo a cominciare. Dopo il lockdown siamo riusciti a fare una decina di corse, veramente poche se consideriamo che normalmente ne corriamo due o tre a settimana, e ora tutte le gare sono state annullate. Siamo comunque riusciti ad organizzare la Varese-Lourdes, un evento benefico il cui ricavato di circa 15mila€ è stato dato in beneficenza alla Fondazione Piatti, da sempre in prima linea per aiutare le persone affette da disabilità. L’iniziativa è stata fortemente voluta dal presidente Alessandro e siamo orgogliosi del risultato”.

La Newsciclismo non è nuova ad iniziative benefiche; il fatto di non poter organizzare gare, in ogni caso, rappresenta un problema a livello economico?
“Delle perdite, inevitabilmente, ci sono anche perché noi organizzavamo in prima persona alcune importanti gare a Varese. Lo scorso anno si è tenuta la prima edizione della ‘100 Km Varese’, quattro giri intorno al lago di Varese: è stato un evento molto importante con circa 500 partecipanti, e il ricavato di 5mila€ è stato dato in beneficienza alla Fondazione Molina, dove si trova un nostro caro amico che qualche anno fa ha avuto un malore. Quest’anno non siamo riusciti a riorganizzarla”.

Che tipo di protocolli e restrizioni ci sono a livello amatoriale?
“I protocolli imposti a tutela della salute erano abbastanza chiari e, in realtà, semplici: bisogna preiscriversi alle gare, cosa che prima non si faceva, misurare la febbre e tenere la mascherina fino al momento della partenza. Il problema è che tante società avevano già smesso di organizzare gare perché, a questi livelli, sarebbe stato un rischio troppo alto assumersi la responsabilità se fosse accaduto qualcosa. Futuro? Speriamo che la situazione torni presto alla normalità perché altrimenti le società non organizzano più gare e la gente, con tutte queste restrizioni, non viene più a correre”.

Capitolo bar. Il Bar Charlie è ormai una realtà da 25 anni per quanto riguarda caffetteria, tabaccheria e gioco d’azzardo (slot, calcioscommesse e Lottomatica); qual è la situazione attuale?
“L’attività è diminuita di un buon 30%, anche se va ammesso che noi alla fine non risentiamo più di tanto di questa situazione perché già prima chiudevamo alle 19.00. Però capisco che per i ristoranti e quei bar che aprono la sera dalle 18 sia una situazione molto difficile. Noi andiamo avanti facendo orario continuato dalle 6 alle 18.00, ma comunque la gente ha paura e si vede: se a livello di tabaccheria e gioco continuiamo come prima, la caffetteria è notevolmente calata. A livello di aperitivo siamo praticamente fermi, ma anche per quanto riguarda le colazioni c’è una bella differenza rispetto al passato”.

La pagina Facebook è parecchio attiva; quanto è importante lo spazio social?
“Faccio spesso dei quiz dando in cambio ai vincitori magliette o colazioni gratis. Mi piace questa cosa perché in primis mi diverto, ma vedo che tanta gente gioca e così facendo si crea un bel legame con la clientela, il che è secondo me fondamentale per mandare avanti un’attività del genere”.

In tanti si stanno lamentando dei protocolli; tu cosa ne pensi?
“Le restrizioni attuali sono molto simili a quelle di marzo, ma c’è tanta confusione e non si riesce a capire come muoversi: ogni giorno cambiano le normative, ognuno dice la sua e il tutto si traduce in assenza di chiarezza. Io qui potrei fare entrare una decina di persone, e cerco di fare il possibile per far rispettare tutte le misure alla clientela”.

Il Governo ha previsto ristori del 150% per attività come la tua; come si potrà uscire da questa situazione? E come sei uscito dal lockdown?
“Durante il lockdown ho chiuso solo mezza attività dato che ho continuato con la tabaccheria e quindi ho preso il 50%: mi hanno dato 600€ al mese e poco più di 2mila€ alla fine. Chiaramente ci spetta il 150% dei ristori e speriamo che arrivino, ma credo che questa situazione si protrarrà per un bel po’. Se facessero le cose fatte bene potremmo uscirne verso marzo, ma finora la gestione della situazione non è stata delle migliori…”.

Oltre al bar adesso ti occupi anche di un Bed-and-breakfast: com’è nata l’idea di Casa Charlie?
“È sempre stato un mio sogno, ma non ci avevo mai provato concretamente. Poi ho ristrutturato una casa vicino a dove abito, che apparteneva a mio zio, e ho avuto la possibilità di iniziare questa avventura. Casa Charlie è entrata in attività il 2 ottobre: ho a disposizione due appartamenti, un bilocale e un trilocale per un totale di nove posti letto, con giardino e piscina. Stiamo andando verso l’inverno, che non è magari la stagione ottimale, ma per la primavera ho qualche idea in mente e credo che le cose andranno per il meglio. In ogni caso ho già avuto riscontri positivi con una trentina di ospiti perlopiù provenienti dalla Svizzera, principalmente tra Zurigo e San Gallo”.

Cosa dobbiamo aspettarci per la primavera?
“Mi piacerebbe organizzare delle attività in Gravel Bike, una sorta di incrocio tra bici da corsa e mountain bike, biciclette adatte a percorrere fondi di tutti i tipi, dall’asfalto allo sterrato passando per il ghiaietto. L’idea è quella di invitare anche Nardello e Freire, in modo tale da fare tutti insieme i fuoripista nei boschi, che da queste parti abbondano e, una volta finita l’escursione andare fuori a mangiare in gruppo. Credo sia una buona occasione per fare attività fisica, ma anche per far conoscere la provincia e aiutare il settore turistico”.

Matteo Carraro

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