Avete presente quelle caffetterie fatate che si vedono nei film americani? Quelle dove appena entri il tuo sguardo si va a posare su quei cupcake colorati o quelle brioches che strabordano di ripieno? Ecco, da Molinari & West Bakerycafè a Cuveglio c’è tutto questo e di più. Una caffetteria e pasticceria a tinte rosa, nata dal sogno di Monica di dare lavoro alle donne. Difatti, la squadra è composta da otto donne che ogni giorno sfornano pasticcini e torte per tutti i gusti. Ecco cosa ha detto Monica riguardo quest’anno particolare e come la sua bakery lo sta affrontando.

Ti aspettavi questa ulteriore chiusura?
“I casi nella nostra zona erano talmente elevati che non è stata una sorpresa. Temo, però, che non sarà nemmeno l’ultima chiusura”.

Sulle vostre pagine social ho visto che siete attivi solo con l’asporto mentre con le consegne a domicilio no, c’è un motivo particolare? Con l’asporto state avendo un buon riscontro?
“Abbiamo già fatto le consegne a domicilio durante il primo lock-down ma il problema della nostra zona è che non ci sono società di rider interessate a fare consegne, anche perché il nostro è un territorio difficoltoso. Il tempo di passare da un paese all’altro e l’orario della colazione finisce, insomma.
Con l’asporto fortunatamente produciamo i dolci e abbiamo molta richiesta di torte, mentre per quanto riguarda l’asporto della colazione c’è grossa difficoltà perché non siamo in una grande città dove, ad esempio, ti prendi il cappuccino e brioches e poi vai in ufficio o alla fermata dell’autobus, ma ci troviamo su una provinciale. Riscontriamo problemi che secondo me non sono stati considerati quando hanno fatto queste regole”.

Parlando di affluenza della clientela, subito dopo il primo lock-down avete avuto un buon riscontro? E come vi eravate organizzate per la riapertura?
“Sì, abbiamo tantissimi clienti affezionati e dal momento che abbiamo riaperto sembrava che non fosse successo nulla. Avevo già fatto la divisione dei tavoli con i posti dimezzati e tra un cliente e l’altro i tavoli venivano disinfettati. In estate avevamo pure la possibilità di usare il parterre fuori, poi ci sono due ionizzatori che sono tutt’ora in funzione e, avendo un’entrata e un’uscita, la gestione dell’utenza diventa più semplice”.

Economicamente parlando, quanto tutto questo periodo ha colpito i vostri guadagni?
“Tantissimo, prima facevi anche 60 caffè ed equiparavi con la vendita dei dolci, adesso la situazione è deprimente. Capisco che per dare aiuti a tante realtà avranno fatto dei calcoli approssimativi ma gli aiuti statali sono stati ridicoli. Già se accendi i forni le spese sono alte, le nostre ragazze sono in cassa integrazione e almeno la parte dei salari non ci compete, però immagino che molte attività faranno fatica ad andare avanti”.

Per il Natale vi state organizzando? Magari con qualche nuova proposta
“Negli anni abbiamo fatto sempre degustazioni, l’anno scorso al teatro di Rancio ne abbiamo fatta una con panettoni locali. Quest’anno, invece, sono stati fatti degli assaggi d’asporto ma naturalmente non è stata la stessa cosa. Abbiamo deciso di addobbare il locale come se fosse un Natale normale, facciamo dei pensierini da poter regalare come gli omini di pan di zenzero o le stelline da attaccare all’albero. Poi ci sono i nostri panettoni”.

Per il futuro ci sono novità? Come te lo immagini?
“Apriremo un altro punto vendita all’interno del Carrefour di Mesenzana e riguardo al nostro futuro bisognerà adattarsi e tenere duro per ritornare ad una semi libertà. Bisogna sì prestare attenzione ma non mettere paura alle persone, perché si deve convivere con questa situazione. È importante cercare di inventarsi qualcosa per questo nuovo mondo perché la gente ha voglia di avere cose belle e curate. Siamo molto social, le mie figlie si inventano di tutto, cerchiamo di fare il possibile. Penso che la rete di aiuti tra le varie professionalità e operatori dello stesso settori ci salverà”.

Roberta Sgarriglia

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui