Cosa succede al basket dopo l’emanazione del Dpcm di domenica 25 ottobre? Una domanda che tanti appassionati si stanno facendo e la risposta è presto pronta. Come emanato dal nuovo Decreto, è vietato qualsiasi sport di contatto che venga praticato all’interno delle palestre e che non sia di interesse nazionale.
In questo quadro possono continuare la propria attività le squadre iscritte al campionato di Serie A, attese da una riunione straordinaria giovedì 29 ottobre nella quale potrebbe decidersi anche uno stop al campionato a causa della disastrosa situazione economica creatasi nel settore per la mancanza degli introiti da botteghino.
I campionati di Serie A2 e Serie B possono continuare, con slittamento dell’inizio delle competizioni al 22 novembre come annunciato pre decreto dalla Federazione. Possono continuare la propria attività anche i campionati di Serie A1 e Serie A2 di basket femminile.
Tutte queste attività si potranno svolgere solamente a porte chiuse, eliminando quindi la possibilità di deroga regionale con parziale apertura degli impianti sportivi nella percentuale del 15% e di capienza massima fino a 200 spettatori.

Sono vietate tutte le competizioni nelle altre categorie del mondo della palla a spicchi, compresa la possibilità di organizzare partitelle nei campetti in quanto il basket sport di contatto.
Per quanto riguarda la possibilità di svolgere gli allenamenti, la FIP ha inviato una richiesta di delucidazioni al Governo: “A seguito dell’emanazione del DPCM da parte del Governo, la Federazione Italiana Pallacanestro sta cercando di comprenderne appieno le disposizioni. A questo proposito si chiede al più presto un chiarimento alle Autorità.
Nella fattispecie si chiedono delucidazioni circa le attività sportive consentite e le modalità di svolgimento. Il primo DPCM e il secondo si basavano sulla suddivisione tra sport di contatto e sport individuali aggiungendo la limitazione di Regionale e Nazionale.
L’attuale DPCM introduce un diverso elemento tra sport all’aperto e al chiuso. Ovviamente escludendo i campionati nazionali. Ciò che non si comprende è se sia consentito l’allenamento degli sport di contatto all’aperto o al chiuso. Sempre nel rispetto dei protocolli vigenti. E ciò rischia di ingenerare ulteriore confusione nel movimento sportivo italiano, già fortemente condizionato dalla drammatica situazione pandemica”.

Una risposta parziale è arrivata tramite due delle FAQ emanate ieri dal Dipartimento dello Sport che recitano: ”Le attività motorie e di sport di base possono essere svolte presso centri sportivi e circoli all’aperto, fermo restando il rispetto del distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Pertanto, sarà possibile solo svolgere allenamenti e attività sportiva di base a livello individuale, previsti dal decreto del ministro dello sport del 14 ottobre 2020 che individua gli sport da contatto. Gli allenamenti per sport di squadra, parimenti, potranno svolgersi in forma individuale, previo rispetto del distanziamento”.
E ancora: “L’attività motoria e quella sportiva di base restano consentite in centri e circoli sportivi esclusivamente all’aperto, previo rispetto del distanziamento e delle altre precauzioni previste dai protocolli, come previsto dall’art. 1, comma 9, lettera d) del DPCM”. Le società dilettantistiche attendono ulteriori chiarimenti.

Alessandro Burin

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