Qui si fa la Serie B o si muore. Nel senso che però a morire sarebbe la Serie C. Di fatto stritolata nella morsa fatale tra professionismo e dilettantismo. Ma veniamo al punto. Il 25 giugno minaccia infatti di trasformarsi in una data spartiacque del calcio tricolore con il Consiglio Federale di questa mattina a Roma (ore 11.30) che sul tavolo presenta temi più o meno di routine (tra i quali, definizione esiti stagione sportiva 2019/2020, date competizioni stagione sportiva 2020/2021 e criteri di ammissione ai campionati 2020/2021) e il blockbuster dell’estate. Cioè la riforma della serie cadetta a 40 squadre che in controluce nasconde però la megariforma del calcio italiano.

IL PRESIDENTE DELLA FIGC GABRIELE GRAVINA PENSIEROSO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Dalla parte del nuovo format Balata (Serie B) e Sibilia (Dilettanti). Defilati (ma sostanzialmente favorevoli), Dal Pino (Serie A) e Gravina (FIGC). Contrario il solo Ghirelli (Lega Pro). Quadro che suggerisce che la riforma si farà. Anche per ragioni di banale (si fa per dire), sostenibilità finanziaria. Ma non con la modalità della Serie C Elite più volte evocata durante il lockdown. Bensì nella seguente:

Serie A a 20 squadre con 3 retrocessioni
Serie B a 40 squadre con 2 Gironi da 20, 3 promozioni (le prime 2 di ogni raggruppamento ed una terza ai playoff), e 6 retrocessioni
Terza Serie da 60 squadre (3 Gironi da 20), con 6 promozioni e 9 retrocessioni 
Quarta Serie da 180 squadre (9 Gironi da 20)                  
– Terza e Quarta Serie finirebbero entrambe sotto il cappello della LND 

A fare la differenza sarebbe però il quando con 2 scenari alternativi. Il primo (improbabile), anticiperebbe il ribaltone già alla prossima stagione (2020/2021). Il secondo (più plausibile), la rinvierebbe a quella successiva (2021/2022). Attraverso (all’ingrosso) i meccanismi a seguire:

2020/2021
18 ripescate nella nuova Serie B dalla Serie C secondo la graduatoria per media punti già stilata dalla Lega Pro

2021/2022
18 ulteriori promozioni dalla Serie C alla Serie B (6 per Girone) rispetto a quelle previste dal format in uso

Così fosse, il prossimo campionato sarebbe il cigno nero della terza serie. Con una chance storicamente unica ed irripetibile di agganciare l’eden della Serie B. Cui approderebbe in media un club su 3 della vecchia Lega Pro. Orizzonte di gloria che potrebbe stravolgere piani, progetti, budget e scelta degli uomini di parecchie società. Va da sé, Pro Patria compresa. E chissà che l’attesa nello scioglimento del nodo Javorcic non celi in filigrana anche questa chiave di lettura.               

Giovanni Castiglioni  

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