In questo momento della Fase 2, nell’emergenza coronavirus, le incognite sulla nuova stagione sportiva per agli atleti e le società di qualsiasi disciplina sono ancora moltissime. Quello però che non manca è lo spirito di iniziativa che molte società stanno mettendo in campo per permettere ai propri ragazzi di riprendere, seppur con tutte le accortezze del caso, a fare ciò che più amano nella vita.

Un esempio è la Pallacanestro Varese Academy che, come racconta Matteo Colombo, responsabile area marketing e sponsor dell’Academy, oltre che tutore legale di alcuni giocatori stranieri della società varesina, si sta impegnando per coinvolgere tutti i ragazzi del settore giovanile in una ripresa quanto mai originale ed efficace: “Abbiamo iniziato gli allenamenti individuali facoltativi all’aperto, nella zona intorno al palazzetto. Dico facoltativi perché non obblighiamo nessuno seguendo le linee guida del Governo, se una famiglia non si sente di mandare suo figlio ad allenarsi non c’è alcun problema. Siamo stati una delle prime società a livello giovanile ad iniziare l’attività all’aperto. Ci stiamo muovendo ovviamente nel rispetto di tutte le normative, sviluppiamo le attività su 4 canestri, un ragazzo per canestro, mantenendo  così il distanziamento sociale, ogni ragazzo arriva con le mascherine, si fa la doccia a casa, e abbiamo i dispenser per il disinfettante appena si arriva fuori dal palazzetto”.

Che risposta c’è stata a questa iniziativa?
“C’è stata una risposta straordinaria dei ragazzi. Per il gruppo Under 13 sono venuti ad allenarsi 17 ragazzi su 19, per l’Under 14 e Under 15 tutti. Sono mancati i ragazzi serbi che son tornati a casa prima del lockdown. Tutto questo grazie al Comune che ci ha dato la possibilità di utilizzare la zona davanti all’Enexernia Arena, soprattutto nella figura dell’Assessore De Simone che ha sposato in pieno questa iniziativa e che ringrazio. Una cosa molto importante è che vorremmo estendere, ovviamente sempre a livello facoltativo, l’invito anche a tutti i bambini del minibasket, compatibilmente con gli orari della scuola e con la divisione dei vari gruppi di allenamento”.

Fino a quando proseguirà questa iniziativa?
“Se non ci si potrà allenare all’interno porteremo avanti questa iniziativa anche in estate. Sicuramente fino al 30 giugno abbiamo la concessione per utilizzare questi spazi e sappiamo già che verrà prorogata. Nel caso in cui si potrà poi tornare agli allenamenti in palestra tanto meglio, se no proseguiremo con l’attività all’esterno anche per luglio e agosto, con una pausa nella settimana di ferragosto, ma dando così la possibilità alle famiglie di vedere soddisfatta anche quella parte di stagione sportiva pagata e che i figli non hanno potuto svolgere causa Covid-19. Da parte di tutti gli allenatori e responsabili c’è la massima disponibilità a portare avanti questo discorso anche in estate e la risposta che i ragazzi ci hanno dato ci rende ancora più entusiasti e felici”.

Come si potrà tornare ad una certa normalità di allenamenti e partite anche senza vaccino?
“Mi auguro che tutto torni alla normalità il prima possibile. Il basket come il calcio, è uno sport di contatto, con l’aggravante che viene giocato al chiuso, una caratteristica, questa, che aiuterebbe il virus a diffondersi, mentre all’aria aperta fa più fatica, come diversi esperti e medici mi hanno detto in varie telefonate e consulti che ho avuto. Andiamo avanti alla giornata, aspettiamo indicazioni dal Governo, dalla Federazione, da color che possono darci le indicazioni utili a ripartire in sicurezza. Noi siamo pronti a mettere in campo ogni misura come già stiamo facendo per gli allenamenti individuali”.

Facendo un passo indietro, come stava andando questa annata per l’Academy?
“La stagione stava andando molto bene. Under 16, Under 15  e Under 13, quindi tre squadre su cinque del settore giovanile, avevano grandi possibilità di arrivare in fondo ai propri campionati, vale a dire finali nazionali per Under 15 e 16 e  finali regionali per l’Under 13, il massimo traguardo per questa categoria, ed anche il gruppo Under 14 e Under 18 Stavano disputando dei buoni campionati. C’è grande rammarico, perché tutti gli sforzi dell’annata sono fatti in fruizione di queste fasi finali, dove si raccolgono i frutti di tanto sacrifico e lavoro. Tra l’altro quest’anno stavamo partecipando alla EYBL, European Youth Basketball League, con l’Under 15. Avevamo disputato le prime due tappe in Bulgaria e Slovacchia, avevamo un record di 8 gare vinte e zero perse, avremmo dovuto giocare la terza tappa a Pasqua a Riga, ma purtroppo il Covid-19 ha bloccato tutto. Tra l’altro a febbraio sono arrivati due ragazzi dal Camerun, del 2005, di cui sono tutore e che avrebbero alzato il valore della squadra ma purtroppo non hanno potuto giocare nemmeno un minuto, e questo è un altro grande rammarico di un’annata interrotta sul più bello”.

Alessandro Burin

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