A maggio compirà 48 anni, ma questo non gli impedisce di essere uno dei migliori marcatori del girone N, Legnano, della Seconda Categoria: Gianmaria Sacchi, attaccante e direttore sportivo del Parabiago non ama stare fermo, soprattutto dopo anni passati sul campo a giocare. Questa pandemia di Coronavirus, che gli impedisce di allenarsi e di portare avanti il campionato, gli sta stretta come a tutti gli sportivi.
Come state affrontando questo periodo dal punto di vista sportivo?
“Ormai da diverse settimane siamo completamente fermi. Stiamo rispettando il Decreto emanato dal Governo, anche perché non possiamo fare diversamente”.
Avete un programma individualizzato per allenarvi?
“Sì, ci stiamo allenando da soli, ma senza un vero e proprio programma specifico. Diciamo che ognuno fa quello che può, concentrandosi sugli allenamenti classici di aerobica e di forza”.
Cosa ti aspetti che accadrà al campionato?
“Tutto dipende dal risultato delle restrizioni che giustamente ci sono state imposte dal Governo. Fra pochi giorni capiremo forse qualcosa in più e lì si potrà decidere se farci finire la stagione o meno”.
Se fossi tu a decidere, quale sarebbe la tua posizione?
“Io, personalmente, ma come credo tutti, vorrei che venisse completato il campionato rivedendo e accorciando i playoff per ovvi motivi di tempo. Sono trent’anni che gioco a calcio e i campionati sono sempre finiti la prima settimana di maggio. Adesso sono due o tre stagioni che finiscono il 26 o il 28 di aprile. Incominciamo a recuperare una giornata facendo slittare la fine di sette giorni e poi inseriamo i recuperi di mercoledì o giovedì. Un sacco di tempo sarebbe guadagnato”.
Come ti stai comportando tu in questo periodo di “quarantena”?
“Non sto lavorando perché la mia azienda è strettamente legata alle palestre che in questo periodo, come tutti sanno, sono chiuse e quindi sono fermo, oltre che calcisticamente anche lavorativamente. Cerco di stare a casa il più possibile prendendo le precauzioni che conosciamo, come tutti dovrebbero fare”.
Silvia Galli