Più del prima o del durante, conterà il dopo. Almeno nel calcio dove l’emergenza economica si aprirà una volta contenuta quella sanitaria. Intervenuta telefonicamente a Radio BustoLive, Patrizia Testa si è spinta al di là della contingenza: “C’è un punto di domanda. Dipende da come ne usciamo. Speriamo che a livello economico si possa sostenere una mazzata come questa. Per tutti, ma soprattutto per società delle dimensioni della Pro Patria. Avevamo impostato degli investimenti pubblicitari attraverso i led allo stadio. Vedremo se e come potranno essere confermati”.
L’incertezza degli scenari futuri non appanna la fierezza di rappresentare un club con un’identità ormai riconosciuta: “Credo che abbiamo un’immagine di serietà costruita nel tempo. Che è rappresentata dai miei giocatori. Uomini veri anche in momenti come questi. So che stanno affrontando questi giorni nel rispetto delle prescrizioni dei medici e dei preparatori atletici che hanno stilato programmi dettagliati ed individuali. All’inizio nessuno pensava ad una situazione così grave. Come ripartiremo? La base sarà uguale per tutti. E ci sarà ancora più voglia di fare meglio”.
Ma la Pro Patria non è solo un simbolo sportivo. Rappresenta anche parte di una comunità. Presupposto per un richiamo alla responsabilità sociale: “Questa lezione umana ci deve rendere persone migliori. Da credente voglio far giungere la mia preghiera ai nostri eroi dietro le quinte: i medici e tutto il personale sanitario che si sta prodigando in questi giorni. A tutti (e soprattutto ai ragazzi) dico: state a casa! Fate i bravi! E godetevi la famiglia!”.
Giovanni Castiglioni