
Qualcosa, seppur poco, sembra muoversi dal fronte “sport di contatto” dal momento in cui la regione è stata dichiarata zona arancione. Tra questi, il rugby e le sue compagini della provincia hanno l’opportunità di ripartire ad allenarsi, con le restrizioni già viste e testate dai vari allenatori, giocatori e responsabili. Un punto della situazione più dettagliato viene ben espresso dal tecnico del Rugby Varese Peppo Pellegrini che spiega in maniera diretta e chiara il contesto di incertezza e sconforto che lui, come molti altri sportivi, sta vivendo.
“Ora possiamo tornare a svolgere allenamenti e attività individualmente in campo -spiega il tecnico biancorosso-. Un altro fattore positivo è quello della possibilità di utilizzare il pallone. Non si può invece usufruire dello spogliatoio o fare esercizi di contatto. In sostanza siamo un po’ tornati alla situazione che abbiamo visto a giugno, quando abbiamo ripreso dopo il primo stop dovuto al Covid. Abbiamo programmato il primo allenamento di preparazione individuale per sabato alle 14.30, so che la situazione è molto complicata e il meteo non è dalla nostra ma spero di vedere un po’ di ragazzi. C’è da dire che riprendere ad allenarsi la sera a dicembre è molto dura, non c’è neanche la possibilità di lavarsi e cambiarsi ad esempio. Noi comunque riprenderemo, con un numero di allenamenti ridotto e seguendo con molta attenzione tutte le norme anti Covid”.
Pellegrini prosegue spiegando il suo punto di vista sulla possibile ripresa dei campionati, che difficilmente ricominceranno a gennaio come da programma FIR: “A mio parere la stagione è andata, a meno che non trovino un vaccino per curare il virus nei prossimi mesi, ma in ogni caso è davvero difficile pensare che si riesca a giocare una stagione regolare, con 22 partite nel nostro caso. Al momento per noi club completamente fermi a livello di attività è dura, anche perché non abbiamo un arrivo. Riprendere a fine gennaio (24, ndr) è impensabile. Attendiamo notizie dal Governo e quindi dalla Federazione, vedremo cosa e se cambia qualcosa dopo il decreto di venerdì 4 dicembre, ma dubito. Per ora i grandi organi stanno prendendo tempo ed è comprensibile vista la situazione, ma sarebbe comunque un passo avanti se ci facessero capire davvero quando si riparte. Mi auguro ci facciano sapere qualcosa prima di Natale“.
Stefano Sessarego