E’ alla sua terza stagione in Turchia, alla guida del settore giovanile del VakifBank Istanbul, uno dei club più prestigiosi al mondo, e il professor Giuseppe Bosetti, insieme alla moglie Franca Bardelli, non può non tendere l’orecchio verso quello che sta succedendo in Italia relativo all’emergenza Coronavirus.

Qual è la sua percezione di quello che sta accadendo?
“Sono sinceramente molto preoccupato. Sono in apprensione per i miei figli Andrea, Lucia e Caterina, per Chiara che attualmente si trova negli Stati Uniti e anche per tutti i miei cari e amici che ho lasciato in Italia. Dalle notizie che mi arrivano, la situazione è davvero difficile e delicata ed essere lontano in un momento del genere non mi fa stare molto tranquillo”.

La Turchia ha bloccato i collegamenti aerei con l’Italia.
“Sarei dovuto tornare a casa il 26 marzo per partecipare ad un corso allenatori per la Fipav Varese, ma non mi sarà possibile. Era mia intenzione staccare anche qualche giorno per Pasqua ma se la situazione non si risolverà non credo di poter tornare nemmeno per quella data. Sui media turchi danno notizia di quello che sta succedendo in Italia e le immagini confermano la gravità dell’emergenza”.

In Turchia c’è apprensione? Ci sono casi di Covid-19?
“Per ora nessuno e le persone si comportano normalmente, senza particolari precauzioni. Al telegiornale si dice di stare attenti, di usare qualche accorgimento, ma per ora non vedo allarmismo o preoccupazione, proprio come mi pare sia successo in Italia fino a qualche giorno fa. Speriamo che il virus non si diffonda a macchia d’olio anche qui”.

Per quanto riguarda il suo lavoro, la stagione delle sue squadre giovanili sta entrando nel vivo?
“Attualmente mia moglie ed io ci troviamo a Isparta, la città delle rose, dove oggi inizia il girone finale dell’Under 18. Ci confronteremo in un girone all’italiana contro Fenerbahce, Kaisery e Izmir e le prime due classificate saliranno di categoria, ovvero in quella che in Italia sarebbe la Serie A2. L’anno scorso non ci siamo riusciti, ora ci riproviamo e credo che abbiamo qualche possibilità in più rispetto a 12 mesi fa. Cominciamo con l’affrontare il Fenerbahce che, seppure sempre al tie-break, abbiamo sempre battuto in questa stagione”.

Le altre squadre giovanili quali obiettivi hanno?
“Dall’Under 16 in giù stiamo giocando i gironi di qualificazione per entrare nel girone finale e, dunque, staccare il pass per le Final Four di ogni categoria previste a Istanbul a giugno. Ancora è un po’ presto per definire dove potremo arrivare, ma siamo in piena corsa su tutti i fronti. Con l’Under 16 abbiamo perso solo una partita, con le altre finora abbiamo solo vinto”.

Dopo tre anni in Turchia, qual è il bilancio della sua esperienza al VakifBank?
“Qui sto bene e mi sento quasi un po’ turco, ormai… Quella che sto vivendo è una grande opportunità: sono in uno dei club con più tradizione e storia in Turchia e nel mondo, il livello di pallavolo è altissimo e sono costantemente a contatto con i più grandi del mestiere. Qualche settimana fa è venuto a farci visita Karch Kiraly, il ct degli USA, prima ancora alcuni tecnici dal Brasile, da Israele, dall’Olanda e così via. Il VakifBank è una società di riferimento nella pallavolo internazionale e non posso che essere contento di farne parte ancora almeno per i prossimi due anni”.

Laura Paganini