Sei minuti e cinquanta secondi bastano per immergersi nel mondo biancazzurro della Besnatese, da sempre una delle società più in voga in provincia, con molte iniziative e con spalti tanto gremiti da far invidia anche a categorie maggiori. Sei minuti e cinquanta secondi, tanto dura il video che racconta come la passione imprigionata dentro le mura di casa, non affievolisca, anzi, rende ancora più nitido l’orgoglio di avere quel “biscione sul petto”.
Dietro la prima squadra guidata da mister Rasini, che milita nel campionato di Promozione, c’è un settore giovanile fatto di grandi numeri e di un senso di appartenenza non comune che contagia staff e ragazzi, e dietro il settore giovanile c’è un gruppone enorme di collaboratori coadiuvati dalla famiglia Pozzi, una sorta di “famiglia nella famiglia”, per dirla tutta. “Ho pensato di coinvolgere tutti sensibilizzando alle regole, ovvero restando a casa, pur senza dimenticarci delle nostre passioni, è un momento duro ma ne usciremo“ ha affermato il ds Paolo Pozzi.
Oltre la prima squadra avete un settore giovanile importante. Ti preoccupa il fatto che questi campionati possano essere già finiti?
“No, mi preoccupa di più il discorso tornei, spero che li tutelino il più possibile sempre rispettando le regole ovviamente. Tutelare i tornei significherebbe salvare tante società che vivono di quello“.
Uno dei tanti cori della vostra tifoseria canta: “La gente come noi non molla mai”, mai come adesso direi che vada oltre la “canzoncina da stadio”…
“A Besnate è uno stile di vita, un po’ come quel Biscione sul petto, il nostro vanto. Come dice lo slogan? Distanti ma uniti? Eccoci, distanti ma uniti, oggi più che mai“.
Non resta che schiacciare play, via con i sorrisi di “quelli che non mollano mai”, piccoli grandi campioni della “famiglia” Besnatese.
Mariella Lamonica