Lo sport nel nostro paese, ed in particolare in Lombardia, è fermo ormai dall’ultima settimana di febbraio, quando le disposizioni in materia di lotta al Covid-19 si sono fatte sempre più stringenti a causa del contagio in forte espansione.
Da quel momento, stop vari e situazioni di incertezza legate alle modalità e alle possibilità di fare gare ed allenamenti si sono succedute fino allo stop definitivo di tutte le attività sportive emanato dal governo nei primi giorni di marzo.
Una situazione che ha colpito tutte le società sportive dilettantistiche, che da quel momento, si sono trovate a dover far fronte a diverse problematiche, dal non poter pagare più i propri allenatori, causa impossibilità di svolgere il loro lavoro in palestra, alla riorganizzazione della stagione corrente e futura, passando per la questione rimborsi delle quote dei tesserati già versate e comprendenti il periodo di non svolgimento dell’attività sportiva.

Nel Decreto Cura Italia, all’articolo 88, diventato legge venerdì 24 aprile, viene definito come la forma di rimborso possibile da richiedere alle società avverrà da tale data in forma di voucher, pari all’importo della quota per il periodo non usufruito, da mandare alle società entro trenta giorni dall’entrata in vigore del decreto e che andrà utilizzato entro un anno dall’emissione dello stesso.
E’ chiaro che per quanto riguarda il rapporto stipulato tra le diverse società e i propri tesserati è lasciata libera contrattazione sulla modalità migliore di utilizzo di tale voucher. Una forma sicuramente efficace per poter usufruire del rimborso potrebbe essere quella di sottrarre l’importo del voucher, dalla quota d’iscrizione dell’anno 2020/2021 nelle società sportive, qualora il tesserato decida di proseguire il rapporto con quella società.

L’ultima di una lunga serie di problematiche che il mondo dello sport si sta trovando ad affrontare di fronte ad un avversario con il quale competere in modo impari, ma da fronteggiare ad ogni costo  per poter restituire al nostro paese e a tutte le persone la possibilità di accedere a quell’istituzione fondamentale per valore sociale ed educativo che è lo sport.

Alessandro Burin