La notizia è di poche ora fa: la Rhodense, squadra di Eccellenza ha perso mister Maurizio Bellossi, allenatore dei 2003, a causa del Coronavirus. Una notizia che ha sconvolto tutto il mondo che gravita attorno alla Rhodense. Abbiamo sentito Gabriele Raspelli, allenatore della Prima Squadra, per un fresco ricordo.
Mister, che ricordo ha di Maurizio?
“Come società abbiamo scritto un post sulla nostra pagina Facebook, che descrive perfettamente la sua persona. Maurizio era molto silenzioso, molto taciturno, ma molto umano. Il virus ce l’ha portato via. Perdiamo un’altra grande persona: la scorsa settimana abbiamo subito un altro lutto, un genitore di un ragazzino 2009. Sono senza parole”.
Come sta vivendo la Rhodense questo periodo di Coronavirus?
“Tiriamo avanti, nonostante i lutti che ci perseguitano. È una situazione molto triste. Dobbiamo avere tanta pazienza, forza e fede e purtroppo non possiamo fare altro”.
I ragazzi si stanno comunque allenando in solitaria nella propria abitazione?
“Noi abbiamo da subito sospeso gli allenamenti e non abbiamo mai fatto attività in gruppo: una decisione presa da me e dal direttore sportivo, con il benestare del presidente. Da subito ci siamo resi conto della gravità della situazione. Per due settimane abbiamo fatto fare ai ragazzi un lavoro individuale, poi abbiamo mandato delle schede da fare a casa ma nulla più”.
Come vede la ripresa del campionato?
“Non nascondo che preferirei vedere il mio paese che si riprenda in maniera decente e che tutti ritornino a una vita normale. Sarà lunghissima e durissima perché ci vorranno mesi e mesi, dunque al campionato ci penso ma un secondo momento. Detto questo, quando si riprenderà vedremo come sarà la situazione”.
Cosa vorrebbe che accadesse alla stagione?
“Noi siamo quarti in classifica quindi c’è poco da dire. È vero che arrivavamo da un momento difficile, però questo è quanto”.
Cosa ne pensa degli allenamenti sospesi fino a fine aprile?
“Penso che sia il minimo e la vedo ancora più lunga. La difficoltà più grande sarà quella di creare poi i raggruppamenti”.
Personalmente sta lavorando? Come si sta adattando a questo nuovo stile di vita dettato dal Coronavirus?
“Sto lavorando da casa ormai da un mese, perché subito ci hanno messo in smartworking. Io lavoro per un progetto sociale che è Inter Campus, ma in giro per il mondo non si può fare attività perché il virus è arrivato ovunque. Io a casa sto cercando di passare il tempo facendo riunioni con i colleghi, pianificando le attività future. Inoltre mi alleno con cyclette e a corpo libero”.
Silvia Galli