Sul campionato 2019/2020 di Seconda Categoria, così come tutti gli altri dei dilettanti, è calato il sipario e a giorni sono attesi i verdetti ufficiali da parte della Lega Nazionale Dilettanti e del CRL. Come sarà la ripartenza? Quali prospettive personali e societarie ci sono?
Lo abbiamo chiesto ad alcuni giocatori del girone Z di Seconda Categoria.

Vincenzo Lucanto, Luino: “Non vedo l’ora di riprendere, ho già preparato le scarpette! All’inizio ci sarà un po’ di diffidenza come nella vita normale ma poi si normalizzerà tutto. Il problema è quando si potrà ripartire”.

Edoardo Quadrelli, Laveno: “Sarà una situazione nuova per tutti. Non ho timore, ora prevale la voglia di riprendere anche per tornare ad una normalità. Ci dovremo abituare e ripartire con le giuste accortezze”.

Luca Marcon, Lonate Ceppino: “Il calcio ci manca ed è chiaro che bisogna guardare in faccia la realtà perché se già la Serie A fatica la vedo dura per noi. La società ha delle responsabilità verso di noi, ci deve tutelare a livello sanitario. In cuor nostro tutti speriamo si possa riprendere il prima possibile. Sarà giusto farlo quando si potrà avere una certa tranquillità”.

Mirocle Ottolini, Caravate: “Non vedo l’ora di tornare in campo, senza timori. L’unica incertezza è il quando si potrà fare”.

Giovanni Massara, Buguggiate: “Fisicamente sarà dura, ma la voglia di tornare sul campo ad allenarsi e stare insieme con i miei compagni di squadra è tanta. Aspetto questo momento, cosapevole che fermarsi è stato inevitabile oltre che giusto”.

Federico Macchi, Lonate Ceppino: “Ho voglia di tornare e riprendere. L’unica cosa è che non si sa come saranno gli allenamenti o quando si riprenderà”.

Salvatore Vecchi, Malnatese: “Personalmente sono molto motivato. Io e tutti i miei compagni non vediamo l’ora di tornare in campo, avremmo voluto farlo già in questa stagione, ma ci siamo dovuti adeguare alla decisioni prese. Grazie anche all’operato della dirigenza si è creato un ambiente molto positivo qui a Malnate, la voglia di tornare in campo è un sentimento diffuso non solo in noi giocatori della prima squadra, ma anche nei ragazzi e bambini del settore giovanile”.

Luca Mattioni, Laveno: “Non ho alcuna paura di riprendere anzi la voglia c’è. Quello a cui penso sono le società che per garantire il protocollo sanitario sicuramente dovranno andare incontro a delle spese che faranno fatica a sostenere”.

Antonio Curatolo, Cairate: “Chi gioca a calcio in queste categorie lo fa unicamente per passione e per questo c’è tanta voglia di ricominciare. Ovvimente sono cosapevole che non sarà subito tutto come prima, le precauzioni per tutelare la salute di tutti noi devono arrivare prima di ogni altra cosa. Immagino che anche fisicamente sarà dura riprendere dopo questo lungo stop”.

Andrea Zampieri, Aurora Induno: “Ho tanta voglia di tornare in campo e di tornare a riprendere insieme ai miei compagni il percorso bruscamente interrotto dopo la vittoria di Buguggiate. Come squadra abbiamo sperato nella ripresa, ma lo stop definitivo e la lontananza forzata dai campi, non fanno che accrescere la mia voglia e motivazione di tornare sul campo di calcio”.

Stefano Ambrosetti, Luino: “Non ho paura di riprendere, ma capisco che sia difficile, anche perché farlo senza garanzie non è facile. Spero si possa riniziare il prima possibile ma con cautela”.

Fabio Baschirotto, Buguggiate: “Da parte mia c’è sicuramente tanta voglia di riprende ad allenarmi e giocare. Immagino che, almeno all’inizio, ci sarà un po’ di imbarazzo, di disorientamento nei comportamenti e atteggiamenti da adottare tra di noi in campo per garantire la sicurezza. Aspetto, quello della sicurezza, oltremodo importante per chi gioca a livello dilettantistico e non vive di calcio”.

Fabio Infantino, Caravate: “Non dobbiamo vanificare il lavoro di due mesi fatto nello stare a casa e se la situazione migliorerà io ho voglia di ricominciare”.

Riccardo Massara, Malnatese: “Dopo tante stagioni non vorrei finire il mio percorso calcistico in questo modo, anche perchè ritengo ancora di poter essere utile alla squadra. Questa sosta forzata ha fatto crescere la passione e la voglia di calcio. Un domani, al ritorno in campo, sarà ancora più importante e vero dare tutto”.

Roberta Sgarriglia e Marco Gasparotto

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